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Cronaca

Forno crematorio per cani e gatti, gli ambientalisti: "Rischio inquinamento, scelta da abbandonare"

Per Conti, i forni crematori per gli animali di affezione "non sono attualmente ammessi in nessuno dei 75 comuni dell’Ausl Romagna, a parte Ravenna, e questa “apertura” potrebbe generare il proliferare indiscriminato di tali strutture"

Lunedì il Consiglio comunale sarà chiamato a votare una variante urbanistica, che liberalizza gli impianti privati di cremazione degli animali d’affezione a Coriano e a Villa Selva. Per Alberto Conti, coordinatore del Taaf (Tavolo della Associazioni Ambientaliste di Forlì) sarebbe più opportuno "individuare cimiteri per animali, che non producono alcuna emissione nell’aria e nell’ambiente e possono, se adeguatamente progettati, creare situazioni di parco e giardino molto più piacevoli sotto il profilo paesaggistico".

Per Conti, i forni crematori per gli animali di affezione "non sono attualmente ammessi in nessuno dei 75 comuni dell’Ausl Romagna, a parte Ravenna, e questa “apertura” potrebbe generare il proliferare indiscriminato di tali strutture, in ragione della domanda del mercato, proprio nell’unico Comune d’Europa in cui sono localizzati ben due inceneritori (Hera per i rifiuti solidi urbani e Mengozzi per i rifiuti speciali ospedalieri). Dopo questa variante, strutture private di questa tipologia potranno scegliere di localizzarsi a Forlì, per dare risposta non solo alle esigenze locali, ma a quelle di territori molto più vasti, generando una polarità attrattiva anche per altri comuni o regioni. Di conseguenza ci sarà un incremento di inquinamento dell’aria, prodotto dall’incenerimento delle carcasse animali, che è da scongiurare su un territorio comunale già così vessato e compromesso".

"Tale scelta non è quindi innocua, ma di una gravità molto elevata, in un particolare momento storico in cui le problematiche ambientali sono in costante aumento - prosegue Conti -. Se poi si pensa che il vigente Regolamento di Igiene consente di seppellire gli animali d’affezione in qualunque terreno e che ciò non produce alcuna forma di inquinamento ambientale, operando secondo il ciclo biologico della natura, la scelta dell’Amministrazione comunale risulta oltremodo sconsiderata e va abbandonata. Si proceda piuttosto a Forlì all’individuazione di cimiteri per animali, che non producono alcuna emissione nell’aria e nell’ambiente e possono, se adeguatamente progettati, creare situazioni di parco e giardino molto più piacevoli sotto il profilo paesaggistico".

Anche il Comitato No Megastore ha espresso la propria opinione: "Stavolta si cambiano i contenuti e si inizia a giocare con i sentimenti dei tanti proprietari di animali che per fortuna stanno diventando, per sempre più persone, dei veri e propri membri della famiglia. Non sappiamo se a qualcuno ricordano qualcosa le frasi "impatto ecologico inesistente", "azzeramento delle emissioni", "opportunità per il territorio". Per l'ennesima volta veniamo a conoscenza di un simile progetto a poche ore dalla sua approvazione, il tutto senza aver minimamente interpellato i cittadini e senza averli messi a conoscenza di cosa realmente significhi aggiungere alla combo dei due inceneritori, un terzo forno come quello per la cremazione degli animali da affezione in un travagliato e vessato fazzoletto di territorio, saturo a sua volta di industrie e aziende. Presentare un progetto come questo paragonandolo ad un forno per la pizza sarebbe quasi comico se non fosse una dichiarazione istituzionale tragicamente reale. Un'amministrazione che si appresta ad avviare un percorso costruttivo come questo non può sottoporlo alla cittadinanza senza aver fornito dati tecnici terzi e oggettivi, senza aver lasciato che gli stessi residenti delle aree idonee alla costruzione del progetto possano esprimere il loro parere, porre le loro domande, avanzare le proprio controproposte. La salute è ancora un primario interesse pubblico o si è trasformata in un Risiko dove le regole del gioco le conoscono tutti tranne le pedine che lo animano? L'amministrazione deve fare chiarezza, non c'è altra soluzione".

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