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Alluvione e solidarietà

Franco Vignazia e la Madonna del Fango: “E’ il segno di speranza della nostra rinascita”

Alcuni negozianti di San Benedetto, in procinto di riaprire, hanno richiesto a Franco Vignazia alcune stampe dell’immagine della Madonna del Fango, da applicare sulle loro vetrine

E’ stata benedetta domenica mattina dal vescovo monsignor Livio Corazza a San Benedetto Abate, nel corso della prima messa celebrata nella chiesa parrocchiale di via Gorizia appena ripulita dal fango, l’icona della Madonna del Fango, divenuta il simbolo della speranza di rinascita dall’alluvione che ha colpito il popolo forlivese il 17 maggio scorso. L’immagine, subito diffusasi in ogni dove tramite i social, vede la Madre di Cristo in mezzo al fango con le persone attorno. “La Madonna - dichiara Vignazia - abbraccia una famiglia, mentre gli altri si aggrappano a loro perché quell’amore arrivi ovunque”. Nell’opera compaiono anche i simboli di questi giorni così drammatici per Forlì, un badile e un tira acqua, visti a decine nelle mani dei tanti volontari che si sono alternati nelle zone del quadrante occidentale cittadino maggiormente colpite dal disastro.

La benedizione dell’immagine della Madonna del Fango

“L’ispirazione - continua Vignazia - mi è venuta nei giorni immediatamente successivi all’alluvione, mentre mi adoperavo, insieme a mia moglie, da amici sommersi dal fango in via Gorizia a Forlì e a Corleto. In quei momenti mi sono balzate agli occhi sia le immagini di distruzione operata dall’acqua, che la straordinaria solidarietà generata dal dramma”. A Corleto, Franco si è imbattuto in una maestà agreste con le rose bianche attorno, risparmiata dall’acqua, che ha invece inondato senza pietà i campi circostanti. Questo “miracolo” ha consolidato in lui e in tante altre persone del luogo, la convinzione che la madre di Cristo è il tramite della misericordia divina nei confronti degli uomini, la speranza di uscire presto dalle difficoltà del momento. I protagonisti cromatici della Madonna del Fango sono il marrone- beige, il grigio e il verdastro, tipici dello scenario determinato da un alluvione. L’unico elemento luminoso, a parte gli occhi di Maria intrisi di lacrime mentre intercede per noi presso il Padre, è il color oro dell’aureola che avvolge la sua figura. Vignazia ha realizzato l’icona in due giorni, dal 20 al 22 maggio.

Alluvione, la messa con i volontari

“Non ho lavorato secondo un calcolo prefissato e mi piace pensare che sia stata Maria stessa a guidarmi nella sua realizzazione. Una volta terminata l’opera, Franco ha scattato una foto e l’ha inviata ad amici tramite i social, che l’hanno veicolata velocemente. “Ho avuto riscontri anche da fuori Italia e persino dall’Afghanistan, dove opera un’amica impegnata in una ong internazionale”. Anche l’Africa ha dato il suo contributo alla diffusione della Madonna del Fango di Vignazia, che sta circolando con la bellissima preghiera scritta da Marco Cannareci, sacerdote forlimpopolese della Comunità missionaria di Villaregia, impegnato da anni in Costa D’Avorio. “Ave Maria, nostra Signora del fango. Tu hai sperimentato la precarietà quando, nella stalla di Betlemme, hai dato alla luce il tuo Figlio Primogenito. Tu sai cosa significa scappare nel bel mezzo della notte e lasciare tutto, perché hai affrontato il viaggio in Egitto con Giuseppe e Gesù, per sottrarvi all’ira di Erode. Svariate volte tu e Giuseppe avete dovuto ricominciare da zero, per continuare a custodire il Figlio di Dio che vi era stato affidato. Solo tu sai cosa ha significato la vita in Egitto e il ritorno a Nazareth; solo tu puoi dire come è stato accompagnare Gesù fino alla croce e lì, tra le lacrime, ricevere come figlio il discepolo amato e, in lui, tutti i discepoli del tuo Figlio. Guarda - te ne preghiamo - la nostra terra e il nostro popolo, che sperimenta la precarietà e la voglia di ricominciare; che si rimbocca le maniche e, con il badile in mano, canta in mezzo al fango; che accoglie l’aiuto generoso di quanti si fanno compagni di strada per alleviare, anche solo per un attimo, le ferite di questa immane tragedia. Maria, nostra Signora del fango, ottieni per noi, e per tutti i tuoi figli, quella stessa forza che ti ha sostenuta durante tutta la tua vita: consola le lacrime di chi ha perso tutto e intercedi perché abbiamo sempre la forza di ricominciare e di costruire un mondo sempre più giusto e solidale. Amen”. Alcuni negozianti di San Benedetto, in procinto di riaprire, hanno richiesto a Franco Vignazia alcune stampe dell’immagine della Madonna del Fango, da applicare sulle loro vetrine.

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