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Cronaca Bertinoro

A Fratta Terme la più grande realtà in Italia dedicata ad autismo e disagio psichico

La Fondazione Fornino-Valmori: un centro diurno, una struttura residenziale e semiresidenziale con servizi per l'assistenza e l'autonomia delle persone disabili

Venerdì l’incontro con Gianluca Nicoletti, sabato il taglio del nastro con le autorità, domenica convegno e “open day”. A Fratta Terme apre la più grande realtà in Italia dedicata ad autismo e disagio psichico, la Fondazione Fornino-Valmori: un centro diurno, una struttura residenziale e semiresidenziale con servizi per l’assistenza e l’autonomia delle persone disabili, ma anche ristorante, campi sportivi, maneggi, spazi per l’infanzia e farmer market aperti a tutti. Seimila metri quadrati di spazi coperti, 22 ettari di terreno e un nuovo modello di assistenza per le persone disabili basato sulla qualità della relazione umana, sul potenziamento delle autonomie (anche attraverso il lavoro) e sul coinvolgimento di famiglie, imprese e comunità intera.

Gestita dalla cooperativa sociale “Insieme per crescere”, la Fondazione nasce per volontà di due famiglie della zona, i Fornino e i Valmori, appunto, uniti dall’amicizia e dal bisogno di dare un futuro ai propri figli, aiutando però i figli di tutti. Edo Valmori è il papà di Nicolò, 21 anni, affetto da autismo, Vincenzo Fornino lo è di Antonio, 42enne che soffre di disagio psichico. La loro amicizia è nata nel 1979.  “A Nicolò è stato diagnosticato l’autismo quando aveva 3 anni – spiega Edo Valmori –. Fino alle scuole medie abbiamo potuto contare su ottimi insegnanti di sostegno, che ci hanno dato un grande aiuto. In più, eravamo giovani e potevamo dedicare maggior tempo e, soprattutto, maggiori forze a Nicolò. I problemi sono aumentati quando siamo diventati anziani, lui ha raggiunto la maggiore età ed è rimasto totalmente a nostro carico”.

Ma ciò che preoccupava maggiormente le famiglie Fornino e Valmori era il “dopo di noi”. Chi si occuperà di Nicolò e di Antonio quando i genitori non ci saranno più? “Abbiamo visitato strutture in giro per l’Italia – continua Valmori –, che però non ci hanno soddisfatto”. Da qui l’idea di creare qualcosa di nuovo. Sei anni fa, Vincenzo Fornino e Edo Valmori sono passati all’azione, concedendo i terreni e spendendo gran parte dei risparmi per realizzare la Fondazione che oggi porta il loro nome e che, a pieno regime, impiegherà una cinquantina di persone, da psicoterapeuti a chef, da operatori socio-sanitari alle stesse persone con disabilità.

“Questo progetto nasce da un atto d’amore, quello che ogni padre e madre ha per i propri figli – aggiunge Vincenzo Fornino –. Noi, come tutti i genitori, ci siamo posti una domanda: ‘Quando non ci saremo, che ne sarà dei nostri figli?’ È a questo punto che è scattata la necessità di fare qualcosa: con i Valmori, con cui siamo amici da 34 anni, abbiamo pensato che i beni terreni di questo mondo andassero usati per i nostri cari e per chi non ha avuto la fortuna di avere una vita uguale agli altri”. “Vogliamo, sottolineo questa parola, che nessuna delle persone che faranno parte della Fondazione, dagli amministratori, ai collaboratori al personale – dice Fornino – si dimentichi mai che al centro di questo progetto ci sono l’amore e il rispetto verso il prossimo. Come fondatori – conclude Fornino – il nostro volere è che non ci siano gerarchie che imbrigliano il fare, ma persone che fanno: questo deve essere il loro dovere e la loro missione”.

Dal centro per l’autonomia al farmer market
La Fondazione Fornino-Valmori è innanzitutto un centro diurno e una struttura residenziale e semiresidenziale in cui, per qualche ora al giorno o per periodi più lunghi, le persone con disturbi dello spettro autistico o con disagi psichici possono frequentare laboratori e servizi per acquisire abilità e competenze utili nella vita di tutti i giorni o per potenziare le loro capacità relazionali, anche attraverso il lavoro o l’equitazione ricreativa. Per chi viene da fuori provincia o da un’altra regione c’è la “Casa di Nicolò”, una struttura per i cosiddetti “soggiorni di sollievo e di autonomia” in grado di ospitare fino a sei persone insieme ai familiari, a cui presto se ne affiancherà un’altra da 12 posti.  

“Crediamo che dare un futuro a persone non completamente autonome sia un obiettivo perseguibile, perché siamo convinti che, se sostenute e inserite in un contesto educativo e lavorativo adeguato, possano sviluppare una propria identità personale e, di conseguenza, vivere con maggiore serenità e benessere” dice Pietro Berti, presidente della cooperativa sociale “Insieme per crescere”. “Per ogni ospite – continua – sarà progettato un percorso individualizzato, che tenga conto tanto delle sue fragilità quanto delle sue potenzialità”.

Ma oltre ai servizi e alle strutture per le famiglie che desiderano rendere più autonomi i propri figli, la Fondazione Fornino Valmori punta tutto sull’integrazione con il territorio. Sono infatti presenti,  e sono aperti a tutti, un ristorante biologico a chilometro zero, un impianto sportivo (con campo da calcetto, palestra e un altro campo polifunzionale da basket, pallavolo e tennis) e tre maneggi con scuola di equitazione e 21 box per cavalli a pensione. Un farmer market venderà inoltre i prodotti biologici dell’orto e della serra di 800 metri quadrati.

Due sale da 149 posti a sedere sono a disposizione per convegni, corsi di formazione, incontri aziendali e presentazioni, mentre una lavanderia industriale ed ecologica servirà asili e scuole materne del circondario per il noleggio e il lavaggio dei pannolini multiuso. La Fondazione accoglie anche uno spazio infanzia, in cui è possibile portare i propri figli per il dopo-scuola o per le feste. Grande attenzione agli interventi educativi per ridurre possibili comportamenti problematici, a partire dall’Aba (Applied behaviour analysis), una delle tecniche più efficaci per i bambini con autismo, ritardo mentale o disturbi del linguaggio e dello sviluppo.

Tutte le attività della Fondazione Fornino-Valmori, che dovranno puntare all’autosufficienza economica, saranno condotte da professionisti e offriranno impiego anche alle persone con disabilità secondo loro desideri e competenze.

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