A Forlì appena il 10% frequenta le messe domenicali, il vescovo: "Ma sbagliato credere che sia una Chiesa in agonia"
Sono in ulteriore calo i frequentatori abituali delle messe domenicali secondo i recenti dati Istat, nel territorio forlivese sono circa il 10% dei cittadini
Sono in ulteriore calo i frequentatori abituali delle messe domenicali secondo i recenti dati Istat, nel territorio forlivese sono circa il 10% dei cittadini. La stima locale viene fatta dal vescovo Livio Corazza, sulle colonne del prossimo numero del settimanale diocesano “Il momento”. “A Forlì, da sondaggi empirici, i partecipanti non raggiungono il 10%. Anche se nei primi mesi di quest’anno, di poco, l’affluenza è aumentata”, scrive sempre Corazza. E se si guardano i dati della frequenza giovanile, questi calano ulteriormente.
Ma se da una parte non si nasconde la realtà oggettiva preoccupante dietro questi numeri, nessuno tragga la conclusione di una “Chiesa in agonia”. “Ci sono fatti recenti che ci dicono esattamente il contrario e che ci raccontano di una Chiesa per niente morta”, scrive il vescovo, passando in rassegna le centinaia di volontari giovani e adulti del mondo cattolico che nel corso dell'alluvione si sono mobilitati per portare soccorso e supporto alla popolazione, citando poi la Giornata mondiale della Gioventù a Lisbona e l'esperienza di tanti centri estivi parrocchiali.
“Il dato della frequenza alla messa domenicale non è un indice sufficiente per fotografare la vitalità della Chiesa. La sua vita, infatti, non è data semplicemente dai praticanti, ma dalla qualità delle relazioni che si vivono. Non conta semplicemente quanti siamo in chiesa, ma se siamo o meno significativi, dentro e fuori la chiesa”, sono le parole del vescovo Livio Corazza nell'articolo di fondo del prossimo numero, che spiega poi come il cristiano può essere incisivo nella società di oggi.