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Cronaca

Furti d'identità e frodi creditizie: anche la provincia di Forlì-Cesena non è immune

A lanciare l'allarme e' l'ultima edizione dell'osservatorio Crif (azienda bolognese specializzata nelle informazioni creditizie)

Non vanta il poco invidiabile primato nazionale, ma anche l'Emilia-Romagna subisce il fenomeno delle frodi creditizie messe a segno mediante furto di identita', con successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni senza rimborsare il finanziamento o pagare il bene. In regione, infatti, si sono contati quasi 600 casi nel contesto italiano di "un fenomeno dalle dimensioni a dir poco preoccupanti, in particolare relativamente al credito al consumo". A lanciare l'allarme e' l'ultima edizione dell'osservatorio Crif (azienda bolognese specializzata nelle informazioni creditizie) che in Italia ha conteggiato, nei primi sei mesi dell'anno oltre 11.000 casi, contro una media, nel semestre dei due anni fa, intorno alle 8.000 unita'. L'importo medio delle frodi e' stato di 7.047 euro, per un valore totale stimato superiore agli 80 milioni di euro.

"La dimensione di questo fenomeno, spesso sottovalutato, puo' essere colta anche attraverso il confronto con il numero di rapine ai danni degli istituti di credito, che nell'intero anno 2016 sono state solamente 360 sull'intero territorio nazionale", evidenzia Crif. L'Emilia-Romagna, dunque, non e' 'immune' da tutto questo: registra 588 casi di frode nel primo semestre 2017, dato che la posiziona al sesto posto della graduatoria nazionale alle spalle di Sicilia (2.021 casi), Campania (1.798), Puglia (1.261), Lombardia (1.106) e Lazio (951). A livello provinciale, spicca la provincia di Modena, con 102 casi (25esimo posto nel ranking nazionale), mentre nella provincia di Bologna sono state 99 (27esima posizione); segue Reggio Emilia, 90 casi, mentre Ferrara si posiziona all'estremo opposto della classifica regionale: solo 27 frodi. In 'mezzo', Forli'-Cesena (47), Parma (63), Piacenza (38), Ravenna (52) e Rimini (90).

"Frodi creditizie e truffe online stanno diventando la nuova piaga del crimine: se le rapine in banca sono in continua diminuzione, registriamo infatti l'inarrestabile ascesa di nuove tipologie di reati che sfruttano la tecnologia e la possibilita' di effettuare operazioni online - commenta Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di Crif - i giovani risultano particolarmente esposti ai furti di identita' online, anche per la quantita' di dati spesso condivisi in modo eccessivamente disinvolto su internet e sui social media, ma tutti senza eccezioni siamo vulnerabili al rischio di subire una frode creditizia". Soprattutto con gli acquisti natalizi, periodo che tipicamente vede una impennata dei casi, "e' bene alzare il livello di guardia".

La tipologia prevalente di beni acquistati con un finanziamento ottenuto in modo fraudolento si conferma quella degli elettrodomestici: 38% dei casi. Al secondo posto, auto e moto (9,1%), poi immobili e ristrutturazioni (8,4%). In costante aumento l'acquisto di trattamenti estetici-medici (+12,2%, anche se si fermano al 4,2% del totale). Quanto alla tipologia, il prestito finalizzato continua a fare la parte del leone, con il 56,5% dei casi di frode che interessano questo prodotto. Ma prosegue l'aumento significativo delle frodi su carte di credito, che nel primo semestre 2017 fanno registrare un eloquente +78,7% rispetto ai primi sei mesi del 2016 arrivando a spiegare quasi il 30% del totale mentre i casi relativi ai prestiti personali calano del -15,7%. Per mettere a segno i 'colpi' la carta di identita' e' il documento piu' utilizzato (in oltre l'80% dei casi): in particolare, si tratta di carte di identita' contraffatte oppure valide, ma non riconducibili al soggetto cui sono intestate. In parte vengono usati anche documenti di cui e' stata fatta denuncia per furto o smarrimento.

Infine, dallo studio Crif emerge che la maggior parte dei casi scoperti entro i sei mesi riguardano cosiddetti 'small tickets' mentre i casi di frode con importi superiori ai 10.000 euro tipicamente necessitano di tempi piu' lunghi per essere individuati tanto che nel 21% dei casi si arriva addirittura a superare i cinque anni. Sempre relativamente ai tempi di scoperta delle frodi, i dati relativi al primo semestre 2017 mostrano una forte polarizzazione verso due macro categorie: da un lato quasi il 60% dei casi viene scoperto entro swei mesi (in crescita del 10,7% rispetto al primo semestre 2016), dall'altro lato continuano ad emergere casi di frode messi in atto tre, quattro e addirittura cinque anni prima (circa il 16% del totale, in aumento del 2,5% rispetto al I semestre 2016).

"Il contrasto a un fenomeno criminale che ha assunto dimensioni ormai impressionanti passa sia dalla capacita' dei cittadini di adottare comportamenti virtuosi di autotutela, sia dall'utilizzo di sistemi di verifica dell'identita' sempre piu' sofisticati e veloci", commenta Diego Molinazzi, business consultant del centro Crif Fraud prevention and compliance. In questi ultimi anni "hanno giocato un ruolo estremamente importante anche le banche dati istituite dal ministero dell'Economia e delle Finanze. Per questo motivo un ampliamento dei controlli disponibili come ad esempio la verifica della carta di identita' e il controllo dei documenti smarriti e rubati, e' atteso molto favorevolmente dagli Istituti di credito". (fonte Dire)

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