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Cronaca

L'ultimo saluto a Nicola, morto a 37 anni per Sla: "Non ha smesso di dire sì alla propria felicità e fioritura umana"

Nato in un ambiente cattolico, Zattoni aveva confessato a Tv2000 di aver vissuto col "desiderio di servire, in due significati: uno nell'essere utile, l'altro di accudire"

Una folla composta ha dato giovedì pomeriggio alla Colonia Comasca di Rimini l'ultimo saluto a Nicola Zattoni, l'imprenditore forlivese di 37 anni trapiantato a Riccione spentosi dopo una battaglia di dieci mesi contro la Sla. "Aveva un futuro grande davanti gli occhi - le parole del sacerdote durante l'omelia -. Era proteso alla sua realizzazione umana, ma certamente non ha mai immaginato sulla brutalità della Croce di questa malattia inesorabile. Ma anche quando è arrivata questa Croce, non ha smesso di dire sì alla propria felicità e fioritura umana. E questo glielo abbiamo visto tutti sul volto in questi dieci mesi".

"E' la prima volta che mi accade di vedere che sullo stesso volto umano il volto di Cristo crocifisso e risorto - ha rimarcato l'officiante -. Era un crocifisso nel corpo, ma aveva già il tono della resurrezione. Era disfatto, perchè la natura tradisce e non ci è data per farci felici, ma come segno per farci cercare il suo creatore. La morte è stata per Nicola l'innesco per far vedere al mondo quello che già aveva dentro di sè. Ringraziamo Dio per avercelo dato come amico".

La testimonianza

Nato in un ambiente cattolico, Zattoni aveva confessato a Tv2000 di aver vissuto col "desiderio di servire, in due significati: uno nell'essere utile, l'altro di accudire". Prima della malattia, "facevo tutto quello che volevo dalla mattina alla sera, indipendenza totale", mentre la Sla l'ha costretto ad una vita di "dipendenza totale". Costretto su una sedia, il 37enne non si è lasciato "schiacciare dalla malattia" o farsi dominare dalla depressione: "Non vince il male, non vince la Sla. Vedo che il Signore agisce nelle pieghe della vita quotidiana. Ha una faccia, ha dei tratti. Chi mi sta vicino rappresenta un pezzettino del Suo volto".

Cos'è la Sla

La sclerosi laterale amiotrofica (Sla) che ha accompagnato per buona parte della sua vita l'astrofisico Stephen Hawking, morto a 76 anni, è una malattia neurodegenerativa a decorso progressivo, che determina una perdita dei motoneuroni spinali, bulbari e corticali, con conseguente compromissione delle funzioni motorie. Colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale, che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. L'incidenza in Italia è di circa 3 casi ogni 100mila abitanti-anno e la prevalenza di 10 ogni 100mila, nei Paesi occidentali. La malattia colpisce entrambi i sessi, anche se vi è una lieve preponderanza nel sesso maschile. E' anche chiamata morbo di Lou Gehrig, dal nome del giocatore statunitense di baseball che fu la prima vittima accertata di questa patologia, morto nel 1941 a 38 anni.

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