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Cronaca Bertinoro

Commozione per l'addio a Don Pazzi: "Ha insegnato l’arte di prendere in spalla i poveri"

L’ultimo saluto a monsignor Pazzi è stato quello del sindaco di Bertinoro Nevio Zaccarelli. Il primo cittadino del Colle è ritornato all’episodio occorso il 25 novembre 2011 in Municipio, del conferimento della cittadinanza onoraria a don Luigi

“E’ stato come un padre”. Franco Casadei, colonna portante della Casa della Carità di Bertinoro sin dagli albori, nel 1981, era nella massa delle circa 700 persone che, in mattinata, nella Concattedrale di Bertinoro, hanno preso parte alle esequie solenni di monsignor Gian Luigi Pazzi, scomparso mercoledì scorso all’età di 78 anni. Fra i concelebranti della liturgia funebre, presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi, c’era anche il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e compagno di studi dello stesso don Pazzi a Roma ai tempi della formazione seminariale.

In chiesa, nelle prime fila figuravano i malati e gli anziani accolti nella Casa della Carità, a cominciare da Patrizia Donati: costretta all’immobilità assoluta e dipendente in toto dagli altri, la donna risiede da vent’anni esatti nella straordinaria struttura parrocchiale eretta da don Luigi, accudita dai volontari e dalle due suore Carmelitane minori della Carità operanti in loco. L’iniziale fardello emotivo, dato dalla circostanza di dover salutare per sempre uno dei cardini, non solo spirituali, della comunità bertinorese, è stato rotto dall’intervento di un cugino del sacerdote, Pier Giuseppe Flamigni: l’anziano ha letto un biglietto di commiato interamente vergato in dialetto romagnolo.

I funerali di monsignor Gian Luigi Pazzi

Poi è toccato alle suore Clarisse Francescane Missionarie del Santissimo Sacramento, residenti nel convento della Badia di Bertinoro, ringraziare don Pazzi per i tanti anni di cammino condiviso nella fede: “Don Luigi – scrivono le responsabili della congregazione religiosa femminile sorta a Bertinoro nel 1898 e oggi diffusa in tutto il mondo - era molto devoto alla nostra fondatrice suor Serafina Farolfi, da cui si sentiva graziato per il sostegno interiore e fisico ricevuto nei lunghi anni della malattia”.

“Sono sicuro – dichiara commosso il vescovo Pizzi durante l’omelia – che don Luigi è già fra le braccia del Padre, per il servizio che ha saputo rendere alla comunità e ai suoi poveri. Di lui serberò sino all’ultimo il ricordo della testimonianza offerta nella sofferenza, sempre accettata con fede e serenità”. Don Pazzi è stato un gigante nel sacerdozio, nell’educazione e nel coinvolgimento dei giovani, nel saper amare i bisognosi e per il sorriso immancabile di fronte alle avversità della vita. L’ultima riflessione prima del commiato è stata offerta da Sauro Bandi, oggi direttore della Caritas diocesana ma per almeno vent’anni pilastro funzionale della Casa di via Piangipane: “Nel momento del distacco, ringrazio don Luigi per avere insegnato a me e agli altri suoi figli spirituali l’arte di prendere in spalla i poveri confidando unicamente nella provvidenza divina. Sapeva di avere un Padre attento e premuroso al bisogno dei suoi figli”.

L’ultimo saluto a monsignor Pazzi è stato quello del sindaco di Bertinoro Nevio Zaccarelli. Il primo cittadino del Colle è ritornato all’episodio occorso il 25 novembre 2011 in Municipio, del conferimento della cittadinanza onoraria a don Luigi: “Non fu facile convincerlo, ma ci sono riuscito con la bugia a fin di bene che anche il vescovo era d’accordo”. Ci si vedeva spesso e sempre si parlava dei problemi della comunità. E’ stato esempio straordinario di servizio e ha dato tanto a Bertinoro: l’Amministrazione che rappresento farà la sua parte per portare avanti il più grande dono di don Luigi, questo straordinario veicolo d’amore che è la Casa della Carità”. 

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