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Cronaca

"Scusi, le sono cadute delle monete". Gentiluomini? No, ladri specializzati: banda nei guai

Un raggiro ai danni in particolare donne e anziani. E che prevede l’azione di più ladri

Sono considerati degli specialisti dei furti col "trucco delle monetine". Un raggiro ai danni in particolare donne e anziani, che prevede l’azione di più ladri. Uno getta delle monetine a fianco della vettura della preda designata, quindi l'avvicina e l'avviso: "Le sono caduti degli spicci". E mentre la vittima controlla, l’altro ladro apre la portiera del lato passeggero e ruba la borsetta, o il portafogli, o quello che trova sul sedile. Al termine di un'attività investigativa gli agenti della Squadra Mobile di Forlì hanno denunciato tre peruviani, senza fissa dimora (provenienti verosimilmente dalla Toscana), con numerosi precedenti alle spalle.

Nella città mercuriale hanno colpito il 15 maggio scorso: i tre, rispettivamente di 26, 29 e 30 anni, sono giunti a bordo di un’utilitaria nei pressi del parcheggio di un supermercato. Una volta scesi dall’abitacolo, si sono diretti all’interno dell’esercizio commerciale e dopo aver girovagato per le corsie senza acquistare alcuna merce, hanno individuato la potenziale vittima in una 73enne. L'anziana è stata attesa dagli stessi nel parcheggio e in particolare nelle vicinanze della propria auto. A quel punto dopo aver atteso che la signora riponesse la propria spesa nel bagagliaio della sua auto, uno dei tre peruviani si è avvicinato al vetro anteriore, lato guidatore avvertendo la donna che le erano cadute delle monetine durante la chiusura del cofano posteriore.

La malcapitata si è portata nel retro dell’auto, permettendo di far agire indisturbato l’altro componente che intanto ha aperto la porta anteriore lato passeggero derubandola della propria borsa lasciata incustodita. Messo a segno il furto, i due uomini salivano velocemente a bordo della loro utilitaria, dandosi alla fuga. L’attività d’indagine supportata da analisi di video registrazioni dell’impianto di sorveglianza nonchè l’elaborazione sui dati dell’auto usata dai peruviani ha permesso di ricostruire altri loro movimenti in altre zone d’Italia. I tre peruviani vantano infatti numerosi precedenti penali specifici. L’auto utilizzata è risultata essere intestata ad un prestanome loro connazionale. 

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