rotate-mobile
Cronaca Predappio

Rifiuti e differenziata, si continua a discutere: "I problemi non sono del singolo comune, ma di tutti"

"I dati parlano chiaro - esordisce -. La raccolta di Dozza, col nuovo sistema stradale, secondo i dati forniti da Hera, pur diminuendoli, produce rifiuti da smaltire (137 chili per abitante) quattro volte in più rispetto a San Felice sul Panaro"

La gestione dei rifiuti a Predappio continua a far dividere i cittadini. C'è chi dice "no" al modello proposto da Alea Ambiente e chi spinge per il "modello Dozza", che prevede la raccolta stradale con calotta. Sulla questione si inserisce il coordinatore del Tavolo delle associazioni ambientaliste di Forlì, Alberto Conti. "I dati parlano chiaro - esordisce -. La raccolta di Dozza, col nuovo sistema stradale, secondo i dati forniti da Hera, pur diminuendoli, produce rifiuti da smaltire (137 chili per abitante) quattro volte in più rispetto a San Felice sul Panaro che ha attuato la raccolta che Alea propone (35 chili per abitante, dati ufficiali 2017)".

"I dati dei comuni che attuano il sistema porta a porta semplificato sono solo di poco migliori di quelli di Dozza - analizza -. Una scelta autonoma del modello di raccolta può essere giusta purchè comporti una totale autogestione dei rifiuti, per cui la produzione, la raccolta ed in particolare lo smaltimento del rifiuto residuo rimangano confinati nel territorio del comune che li ha prodotti con tutte le conseguenze che questo comporta".

"Ora non è così - aggiunge Conti -. Da almeno 20 anni i rifiuti degli altri comuni hanno varcato il confine e sono migrati all’inceneritore di Forlì. 50mila tonnellate solo da Predappio nel ventennio. Così mentre i Predappiesi si godono un’aria di collina sicuramente più pulita di quella di Forlì, i 100mila forlivesi che si trovano sotto la cappa dell’inceneritore respirano i veleni prodotti da quei rifiuti, chiedendosi ciascuno se quell’inquinamento, con l’incremento di ricoverati e di morti rilevato dagli studi del Cnr (per esempio incremento di mortalità del 152% per le malattie respiratorie acute tra le donne, o del 79% per il tumore del sistema linfoemopoietico tra gli uomini), colpirà lui o il vicino di casa".

"Proprio per questo quei cittadini forlivesi, con una lotta che dura da 15 anni, hanno chiesto al Comune di Forlì e a tutti i Comuni che portano i rifiuti all’inceneritore, di adottare proprio quel modello di raccolta Al che garantisce la minor produzione di rifiuti da smaltire - conclude -. Finchè un chilo di rifiuto da smaltire varcherà il confine verso Forlì, i forlivesi hanno diritto di parola e di intervento, perché sono loro a subirne le conseguenze e chi li esporta verso Forlì non ha diritto di produrne 3-4 volte in più rispetto a quanto si impegnano a fare i forlivesi". 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rifiuti e differenziata, si continua a discutere: "I problemi non sono del singolo comune, ma di tutti"

ForlìToday è in caricamento