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Cronaca

Gianluca Orazi, il forlivese che rende pop il dizionario italiano: "E' un sensore della lingua"

Con le sue originali campagne, il direttore della comunicazione di Zanichelli è riuscito a risvegliare l’interesse di molti verso la lingua italiana

Con le “definizioni d’autore” ha chiesto a personaggi come Mina, Elena Ferrante, Luca Parmitano, e molti altri, di scrivere la propria definizione di parole come canto, identità, spazio. L’anno scorso ha fatto montare un enorme vocabolario interattivo nelle piazze delle grandi città italiane (tappa zero a Premilcuore) per far conoscere le “parole da salvare” e con  #ciboperlamente ha vestito i rider con i colori della Zanichelli per consegnare nelle case degli italiani oltre un milione di cartoline con le etimologie delle parole.

Il forlivese Gianluca Orazi, il direttore della comunicazione di Zanichelli, ha originalità da vendere e per fortuna la mette al servizio della cultura. Le sue campagne, così diverse dal solito, sono diventate oggetto di studio nei corsi di comunicazione e hanno risvegliato l’interesse di molte persone verso la lingua italiana, così bella e così bistrattata. L’ultima fatica è stata la promozione del dizionario delle Serie Tv, in diretta Instagram per raggiungere un target più giovane.

Come nascono queste iniziative?
Nascono dal desiderio di suscitare la curiosità  delle persone facendo vivere loro un’esperienza che non si aspettano.  È un compito difficile in un’epoca in cui gli stimoli sono tanti e il tempo per approfondire è poco, ma in questo modo riusciamo a portare la cultura all’attenzione di persone che normalmente sarebbero disinteressate all’argomento.

Con i rider e i menù di parole avete parlato alla pancia per arrivare alla mente….
Sì, possiamo dire di sì. Abbiamo stampato un milione di cartoline, illustrate dal disegnatore Fernando Cobelo. I rider le hanno consegnate gratuitamente nelle case di 7 città italiane (Milano, Torino, Bologna, Roma, Firenze, Genova e Cagliari). Le cartoline si potevano ordinare anche online con una selezione che ricalcava dei veri e propri menù. Un modo per divertire ma anche per restare in contatto con le persone in tempi di Covid, facendo qualcosa di utile. Conoscere e comprendere l’origine delle parole permette di capirne meglio il significato e di usarle nei contesti giusti.  

Il dizionario Zanichelli è negli scaffali di moltissime persone di una certa età, ma che ruolo ha per i giovani di oggi?
Il dizionario cartaceo gode ancora di grande prestigio e apprezzamento ed è, di fatto, l’unico strumento utilizzabile per svolgere il compito in classe o gli esami di Stato. Oggi si può consultare anche online con un’app dedicata, quindi davvero non ci sono limiti. Abituare i ragazzi a fare ricerche in modo critico su fonti affidabili e senza attingere sempre a internet è molto importante.

Nel dizionario Zanichelli quest’anno sono entrate parole come umarell e cazzimma
È normale che sia così, il dizionario è un sensore della lingua e riflette quello che gli italiani dicono.  Se una parola si stabilizza nell’uso comune, che venga dall’inglese o dai dialetti, il dizionario deve tenerne conto. Sarebbe come non trovare parole come selfie, marketing o bijou. Ogni anno ci sono parole nuove, e parole che rischiano di scomparire. Per questo cerchiamo di farle conoscere: avere un vocabolario ampio e non usare sempre e solo le stesse espressioni è un modo per comunicare meglio anche con chi ci sta intorno. 

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