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Cronaca

Giovani musicisti in erba, un duo di forlivesi lancia su Youtube un loro videoclip

“Dopo un piccolo periodo di prove abbiamo deciso di cimentarci nella scrittura, ed è proprio così, che a marzo, nasce il progetto di pubblicare il nostro primo EP"

Giovani artisti in erba che si cimentano con le loro sperimentazioni musicali. A Forlì è un fiorire di ragazzi che ci provano con la via espressiva più immediata, vale a dire la musica. Tra di loro ci sono anche Lorenzo Pellacani e Gianmarco Servadei, 21 anni entrambi, un duo che si è formato all’inizio dell’ anno. Hanno realizzato un video dal titolo “Non pensare”, pubblicato su Youtube. Pellacani ha studiato all’Itis Marconi di e attualmente si occupa,come lavoro, dei sistemi automatici installati sulle piattaforme di estrazione mineraria in tutto il mondo. Gianmarco Servadei ha frequentato l’Istituto Tecnico Commerciale Matteucci e attualmente studia Economia all’Università, a Forlì.

“Dopo un piccolo periodo di prove abbiamo deciso di cimentarci nella scrittura, ed è proprio così, che a marzo, nasce il progetto di pubblicare il nostro primo EP (che verrà pubblicato con il nuovo anno). Il nostro primo singolo è Non Pensare, per il quale abbiamo deciso di realizzare un videoclip grazie all’aiuto di The web Factory, piccola startup di ragazzi che si occupano di tutti i visual web...dai siti internet, alle sponsorizzazioni e alla creazione di video per aziende e gruppi musicali, e soprattutto grazie al nostro produttore musicale Francesco Pontillo”, spiegano i due giovani musicisti. 

Il video è stato interamente girato presso il vecchio deposito ATR  e al Parco Nazionale delle Foreste casentinesi. Spiegano i due musicisti: “Questa canzone parla di quella volta in cui immaginavi il piacere che può dare un cambiamento, e non riuscivi a renderti conto che in realtà provavi soddisfazione solo nel desiderarlo. Parla di come la razionalità a volte può tradire, di come la logica non coincida sempre con ciò che è giusto. Parla di errori dettati da false giustificazioni, di decisioni avventate e insicure e di come occorra reinventare ciò che ieri era quotidianità, ma oggi è estraneo. Di come a volte non occorra interrogarsi sul motivo e sul viaggio, ma basti sapere che un ipotetico arrivo sia, in ogni caso, al fianco di chi realmente ti appartiene. Parla di considerazioni alle tre del mattino che diventeranno canzoni e di come scrivere di getto, senza pensare, può essere la più grande delle riflessioni. 

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