rotate-mobile
Diocesi

Dalla velatura delle croci al Triduo con la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo: così Forlì si prepara alla Pasqua

La messa in Coena Domini della sera del Giovedì Santo si terrà in quasi tutte le parrocchie diocesane

Dalla velatura delle immagini sacre ai riti del Triduo: l’attesa della Pasqua, dall’ebraico Pesach, passaggio, che ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù egiziana, entra nel vivo con le celebrazioni del Giovedì, Venerdì e Sabato Santo, in cui si rievocano rispettivamente la passione, la morte e la sepoltura di Gesù, fino alla veglia con l’annuncio della Resurrezione. Fa parte dei gesti in preparazione alla Pasqua anche la Velatio Crucis, o velatura della Croce. E un rito molto suggestivo, che prevede la copertura con tessuti violacei del crocifisso durante il tempo di Passione. L'origine della tradizione risale al IX secolo, “col significato di allontanare i fedeli dalle immagini sacre ed espiare meglio i propri peccati in previsione della Pasqua”.

A Forlì la “velatio crucis” è visibile soprattutto in Centro storico: all’interno della basilica di San Mercuriale, in cui risulta coperto il Crocifisso ligneo posto nella navata laterale sinistra, a Santa Lucia e in Duomo, in cui appare spenta e “velata” anche l’icona della Madonna del Fuoco. “La velatio – precisa il parroco dell’Unità pastorale Centro storico, don Nino Nicotra – è una consuetudine che ha diversi significati: intanto serve a segnalare che siamo in un periodo speciale. Nella Passione, la gloria di Gesù viene nascosta agli occhi del mondo. Di riflesso, anche le immagini dei santi e di Maria, che riverberano quella gloria, vengono celate agli occhi dei fedeli, in attesa di celebrare la Resurrezione”.

Il Giovedì Santo

Il Triduo pasquale, momento centrale dell’anno liturgico, inizia col Giovedì Santo, in cui si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio. Il vescovo di Forlì-Bertinoro mons. Livio Corazza, alle 10, presiederà la liturgia eucaristica in Cattedrale, l’unica della mattina in tutta la Diocesi, attorniato dai suoi sacerdoti, che nell’occasione rinnoveranno le promesse fatte il giorno dell’ordinazione.

Il vescovo, dopo la proclamazione del Vangelo porrà loro due domande: “Volete unirvi intimamente al Signore Gesù, modello del nostro sacerdozio, rinunziando a voi stessi e confermando i sacri impegni che, spinti dall’amore di Cristo, avete assunto liberamente verso la sua Chiesa?”. E ancora: “Volete essere fedeli dispensatori dei misteri di Dio per mezzo della santa Eucaristia e delle altre azioni liturgiche, e adempiere il ministero della parola di salvezza sull’esempio del Cristo, capo e pastore, lasciandovi guidare non da interessi umani, ma dall’amore per i vostri fratelli?”.

In questa Messa, detta anche Crismale, il pastore d’anime forlivese benedirà gli oli sacri che saranno utilizzati nel corso dell’anno per la celebrazione dei sacramenti. Il Crisma, dal greco χρίσμα, che significa unzione, viene usato nel battesimo, nella Cresima e nell’ordinazione dei presbiteri e dei vescovi, l’Olio dei Catecumeni nel battesimo, l’Olio degli Infermi viene utilizzato per l'estrema Unzione.

Messa “in Coena Domini”

Il vescovo Livio darà poi appuntamento alle 20.30, sempre in Duomo, per la liturgia di avvio effettivo del Triduo, la cosiddetta Messa “in Coena Domini”, culminante nella lavanda dei piedi ad alcuni profughi dell’Ucraina e ad altri ospiti della Caritas. Al termine si darà seguito alla “spoliazione” dell’altare maggiore e al prelievo dell’eucarestia dal tabernacolo, per riporla in un altare provvisorio adornato di fiori e luci, immagine del sepolcro di Gesù davanti al quale le persone possono sostare in preghiera.

Altri aspetti importanti del cerimoniale sono lo svuotamento delle acquasantiere, in attesa che vi sia collocata l’acqua benedetta durante la veglia pasquale, e la “legatura” delle campane, che rimarranno mute sino alla notte di Pasqua, quando annunceranno la risurrezione di Cristo. Oltre che in Cattedrale, la Messa vespertina  viene proposta in quasi tutte le parrocchie diocesane. A Meldola, nella chiesa di San Nicolò, don Enrico Casadio celebrerà la Messa nella Cena del Signore con la lavanda dei piedi dei bambini di Prima Comunione. Con il parroco doneranno il gesto i catechisti, seguiti dai genitori che asciugheranno i piedi ai propri figli. 

A Forlì la “velatio crucis”-2

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dalla velatura delle croci al Triduo con la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo: così Forlì si prepara alla Pasqua

ForlìToday è in caricamento