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Cronaca

Pasqua, Giovedì Santo: i sacerdoti rinnovano le promesse fatte il giorno dell’ordinazione

Il Crisma viene usato nel battesimo, nella cresima e nell'ordinazione dei presbiteri e dei vescovi, l'Olio dei Catecumeni nel battesimo; l'Olio degli Infermi, infine viene utilizzato per l'estrema Unzione degli infermi

Grande partecipazione in Duomo, gremito di fedeli e religiosi, per la Messa Crismale del Giovedì Santo presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi. Il presule modenese era attorniato dai suoi sacerdoti, che, subito dopo l’omelia hanno rinnovato le promesse fatte il giorno dell’ordinazione. Monsignor Pizzi, secondo un rituale codificato, ha posto loro due domande: “Volete unirvi intimamente al Signore Gesù, modello del nostro sacerdozio, rinunziando a voi stessi e confermando i sacri impegni che, spinti dall’amore di Cristo, avete assunto liberamente verso la sua Chiesa?”.

E ancora: “Volete essere fedeli dispensatori dei misteri di Dio per mezzo della santa Eucaristia e delle altre azioni liturgiche, e adempiere il ministero della parola di salvezza sull’esempio del Cristo, capo e pastore, lasciandovi guidare non da interessi umani, ma dall’amore per i vostri fratelli?”. Al termine, nella giornata in cui si fa memoria dell’istituzione dell’Eucaristia, il Vescovo si è rivolto direttamente ai fedeli, chiedendo di pregare per i sacerdoti e per lui stesso. Nel prosieguo della Messa il pastore d’anime forlivese ha consacrato il Crisma, l’Olio dei Catecumeni e l’Olio degli Infermi, che saranno utilizzati nel corso l’anno per la celebrazione dei sacramenti.

Il vescovo Lino Pizzi celebra la Messa Crismale del Giovedì Santo

Il Crisma viene usato nel battesimo, nella cresima e nell'ordinazione dei presbiteri e dei vescovi, l'Olio dei Catecumeni nel battesimo; l'Olio degli Infermi, infine viene utilizzato per l'estrema Unzione degli infermi. L’olio più conosciuto è probabilmente il Crisma, dal greco χρίσμα, che significa, appunto unguento od unzione. I riti attuali del Giovedì Santo risalgono alla riforma del 1955 e del Concilio Vaticano II. La Chiesa vuole che la messa “In coena domini” sia concelebrata e con più solennità. I temi da portare all’attenzione dei fedeli sono l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale, e il comandamento dell’amore fraterno. Al termine della liturgia, il vescovo ha dato appuntamento alle 21 per la Messa in Coena Domini con la lavanda dei piedi, primi atti del Triduo pasquale e memoriale della morte di Cristo in Croce per la salvezza dell’umanità.

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