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Cronaca

Giubileo straordinario della Misericordia: Forlì chiude la sua Porta Santa

“Celebrare il Giubileo della Misericordia – affermò il vescovo Lino - significa riflettere sul nostro stile di Chiesa e di comunità, che si esprime nella tenerezza, nel perdono, nell’accoglienza reciproca, soprattutto dei più poveri”

Sarà una concelebrazione eucaristica in programma domenica, alle 17.30, in Cattedrale, a sancire la chiusura ufficiale della Porta Santa di Forlì. Il vescovo monsignor Lino Pizzi presiederà l’evento con una settimana di anticipo rispetto a San Pietro a Roma, dove la solenne funzione di ringraziamento sarà celebrata dallo stesso papa Francesco domenica 20 novembre. Dopo avere avviato l’Anno Santo l’8 dicembre scorso a Roma, con l’apertura della Porta Santa per antonomasia, posta all’ingresso della Basilica di San Pietro, il pontefice ha disposto (prima volta nella storia) che lo stesso rituale fosse effettuato in tutte le diocesi del mondo.

La motivazione è chiara: offrire al maggior numero possibile di fedeli un “percorso straordinario” verso la salvezza. Nel corso del Giubileo straordinario della Misericordia voluto dal pontefice argentino, la Città Eterna ha beneficiato di ben 20 milioni di pellegrini. Le Porta Santa nel Duomo forlivese, cui vanno aggiunte quelle aperte a San Rufillo di Forlimpopoli, santuario di Fornò, Madonna del Lago di Bertinoro, Madonna di Sulo a Filetto ed Eremo di Montepaolo, hanno prodotto numeri forzatamente inferiori, nell’ordine di qualche centinaio di persone, che si sono comunque rivelati una grazia per l’intera comunità. “Numerosi forlivesi – si legge sul periodico diocesano Il Momento - hanno acquistato l’indulgenza plenaria recandosi anche a Roma, dove è in programma un pellegrinaggio il 15 e 16 novembre, per partecipare all’ultima udienza generale prima della chiusura della Porta Santa”.

“Celebrare il Giubileo della Misericordia – affermò il vescovo Lino il 12 dicembre 2015, nell’atto di aprire il Giubileo diocesano - significa riflettere sul nostro stile di Chiesa e di comunità, che si esprime nella tenerezza, nel perdono, nell’accoglienza reciproca, soprattutto dei più poveri”. Il segno indelebile del Giubileo straordinario della Misericordia in quel di Forlì, rimarrà la casa di accoglienza per carcerati agli arresti domiciliari, che sta per essere individuata dalla Caritas diocesana nell’ambito del progetto “Misericordiando”. Si tratterà di un’accoglienza residenziale temporanea per persone con problemi di giustizia, dove “la condivisione renda possibile una sperimentazione, che permetta percorsi diversi d’inserimento presso le comunità parrocchiali, associative e le altre realtà sociali, sempre in collaborazione con l’area carcere e i volontari”. 

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