Un diploma con tanto di lode per Giuseppe: "Il mio sogno è quello di lavorare in un club calcistico"
Maturità con tanto di lode per Giuseppe Ciccotelli, fresco 'maturo' dell'istituto alberghiero "Pellegrino Artusi" indirizzo "Sala e Vendita"
Si definisce "una persona molto timida, introversa e in certe situazioni insicura". Ma nonostante ciò è pieno "di ambizioni e di tanti progetti che vorrebbe realizzare". Maturità con tanto di lode per Giuseppe Ciccotelli, fresco 'maturo' dell'istituto alberghiero "Pellegrino Artusi" indirizzo "Sala e Vendita".
Giuseppe, partiamo dal risultato: 100 e lode. Se lo aspettava?
"In verità non me l’aspettavo, pensavo di essere andato bene, ma non così tanto fino ad arrivare a questo risultato perché non ero sicuro di essere stato così perfetto; anche se però i miei professori hanno sempre creduto in me ed erano convinti di questo risultato".
Qual è il segreto di questo prestigioso risultato?
"Beh in verità di segreto c’è ben poco, dietro c’è solo un grande studio, tanta dedizione e sempre l’ambizione di raggiungere l’apice, il meglio. Certo studiare non è così scontato ma alla fine è quello che ci vuole se si vogliono raggiungere questi risultati".
Lei ha frequentato l'indirizzo Sala e Vendita dell'Artusi. Come è nata questa scelta?
La scelta nasce già in terza media, infatti quando ho iniziato l’Alberghiero ero convinto di quello che volevo fare in terza superiore, e non ho mai cambiato idea. Mi è sempre piaciuta, fin dall’inizio, l’idea di dover preparare cocktail per i clienti in modo tale da soddisfare i loro bisogni".
Come definirebbe con un aggettivo questi cinque anni?
"Produttivi, perché in questi cinque anni ho imparato tantissime cose, sia per quanto riguarda nozioni professionali sia caratterialmente e personalmente".
Il ricordo più bello?
"Di ricordi c’è ne sono tanti, se proprio ne devo scegliere uno, mi viene in mente quando il nostro professore di sala, Maltoni, ci fece una lezione di altissimo livello sulle tecniche di caffettiera. Li capii il livello della scuola e le competenze che si potevano acquisire durante un singolo anno".
Qualche rimpianto?
"Rimpianti no, secondo me da qualsiasi tipo di esperienza non ci deve essere alcun rimpianto, perché qualsiasi cosa noi facciamo, che sia bella o brutta ci fa capire tante cose e ci fa crescere personalmente. Infatti grazie a questo percorso ho capito cosa mi piacerebbe fare e cosa no".
Come ha vissuto i giorni che hanno preceduto la maturità?
"I giorni della maturità, devo dire che sono stati molto difficile da affrontare, non tanto per lo studio perché li mi sono organizzato già dall’inizio, più che altro per la tensione, l’ansia che qualcosa andava storto e la paura che una volta arrivato lì mi sarei dimenticato tutto e mi sarei bloccato".
Vuole lasciare un messaggio ai professori e ai suoi compagni di classe?
"Prima di tutto vorrei ringraziare tutti miei prof, dalla prima fino alla quinta, in particolar modo gli ultimi tre anni, in cui ho avuto professori che mi hanno sempre sostenuto e creduto in me, anche quando ero in difficoltà ed ero convinto di non farcela. Si è quindi instaurato questo bellissimo rapporto sia con i professor che con i miei compagni, che mi sono sempre stati vicini e si sono sempre dimostrati disponibili; sono molto contento di aver conosciuto persone di questo genere che, anche se non vedrò spesso, porterò sempre dietro".
Progetti per il futuro?
"Per il futuro ho tanti progetti, che però non sono inerenti al percorso di studi, ma a una delle mie più grandi passioni, ovvero il calcio. Infatti vorrei che questa passione possa trasformarsi in un vero è proprio lavoro, lavorare in un club calcistico sarebbe veramente un sogno. Proprio per questo ho deciso di frequentare l’università di scienze motorie indirizzo calcio".