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Cronaca

Lunga fila all'open day vaccinale degli studenti: in via Colombo apertura anticipata di un'ora

Alle 13 erano state somministrate in Romagna complessivamente 758 dosi, cosi suddivise: 239 Ravenna, 177 Cesena, 186 Forlì e 156 Rimini

Col motto "prima è meglio", tantissimi giovani forlivesi si sono presentati in via Colombo per l'open day vaccinale dedicato alla popolazione in età scolastica. Una possibilità estesa a tutti i giovani dai 5 ai 19 anni, senza alcun vincolo, se non la presenza, nel caso dei minorenni, di un genitore o di chi ne fa le veci. L'apertura delle porte dell'hub domenica mattina è stata anticipata alle 8, perchè già si erano incolonnati numeri ragazzi e famiglie. A monitorare gli assembramenti il direttore sanitario dell'Ausl Romagna, Mattia Altini, che, interpellato dal giornalista Samuele Amadori del TgR, ha ammesso come "le attività debbano svolgersi nelle condizioni migliori. Quindi il nostro monito è di fare attenzione ai comportamenti anche quando siamo in fila per il vaccino".

Alle 13 erano state somministrate in Romagna complessivamente 758 dosi, cosi suddivise: 239 Ravenna, 177 Cesena, 186 Forlì e 156 Rimini. In totale sono state somministrate 2.161 dosi, cosi suddivise: 717 Ravenna, 451 Cesena, 499 Forlì e 494 Rimini. In molti hub, per venire incontro alle richieste di chiarimenti e rassicurazioni da parte dei genitori, l’equipe vaccinale è affiancata da pediatri e altri esperti pronti a rispondere a ogni domanda. “Se vogliamo che la scuola sia presenza e sicura è indispensabile, oltre al rispetto dei protocolli, che tra i banchi siedono più vaccinati possibili - affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Confidiamo che siano in tanti a cogliere questa opportunità, messa in campo grazie a un ulteriore sforzo di tutta la macchina organizzativa, a partire dalle Aziende sanitarie".

"In Emilia-Romagna i numeri non lasciano spazio a interpretazioni: la stragrande maggioranza della popolazione ha avuto fiducia nel vaccino come strumento per proteggere se stessi e gli altri, prima ancora delle norme nazionali che hanno introdotto restrizioni per i non vaccinati - concludono -. Quello che chiediamo ora ai genitori è di affidarsi alla scienza anche per i loro figli, per evitare i rischi di una malattia che purtroppo vediamo può colpire anche i più piccoli e per consentire ai nostri ragazzi di vivere una vita fatta di socialità, che sicuramente si meritano dopo due anni di pandemia”.

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