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Cronaca

La Regione: "Forlì è diventata una capitale italiana della cultura, può smistare turisti in tutta l'Emilia-Romagna"

Grazie alla politica espositiva continuativa e di altissimo livello scientifico realizzata negli ultimi 16 anni Forlì è diventata una capitale italiana della cultura e una ragione di orgoglio per tutta la regione”.

Forlì ha tutte le carte in regola per essere un polo del turismo culturale dell'Emilia-Romagna, in grado anche di richiamare un flusso turistico che poi si smisti sulle altre città vicine. “Grazie alla politica espositiva continuativa e di altissimo livello scientifico realizzata negli ultimi 16 anni - spiega l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori - Forlì è diventata una capitale italiana della cultura e una ragione di orgoglio per tutta la regione”.

Presentata la grande mostra dedicata a Dante

La presa di posizione arriva nell'ambito della presentazione della mostra “Dante. La visione dell’arte” si terrà nei Musei San Domenico dall’1 aprile all’11 luglio. E con 16 anni di grandi mostre Forlì “è una capitale italiana della cultura. Questo è un fatto, la sua forza non è nella valorizzazione del suo passato, rispetto ad un contesto molto competitivo di città d'arte, ma nella sua capacità imprenditiva e competenza. Dobbiamo partire da qui per immaginare come questo punto di eccellenza possa trainare la regione”. Perché, conclude il suo ragionamento Felicori, “ci vogliono punte di primato assoluto per portarsi dietro la medietà di cui l'Emilia-Romagna è ricca”. Ed è per questo che Forlì può candidarsi ad essere un hub turistico, prima meta di un pubblico che poi – magari con un treno alta velocità – arrivi a Bologna, Rimini, Ferrara o Ravenna, visitando tutto il territorio. Insomma, “mostre come queste possono essere quella eccellenza che dà luce a tutto il territorio”, aggiunge l'assessore regionale.

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Tutto questo anche in tempi di Covid. “Non conosco posti sicuri quanto i musei, che considero un pericolo per l’ignoranza e non per la salute”, sempre Felicori. E anche per la mostra che aprirà i battenti il 1 aprile conferma il direttore delle Grandi mostre forlivesi Gianfranco Brunelli “sarà una mostra sicura per la mente, gli occhi e la salute”. Tra le misure adottate per prevenire il contagio e che saranno rispettate scrupolosamente ci saranno tetti alla capienza, limiti di affollamento stanza per stanza  prenotazione obbligatoria il sabato e la domenica. “Ripeteremo il modello della precedente mostra di Ulisse, un modello che ha ben funzionato”, continua Brunelli.

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