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Maltempo / Dovadola

Tempesta di grandine, 15 minuti di terrore: "Pezzi grandi come uova, centinaia d'auto ko. Un miracolo che non ci siano feriti"

Nella voce del sindaco Francesco Tassinari c'è il sollievo che nessuno abbia riportato conseguenze fisiche durante la tempesta di grandine e vento che si è abbattuta giovedì sera su Dovadola

"Ringrazio il cielo che nessuno si sia fatto male". Nella voce del sindaco Francesco Tassinari c'è il sollievo che nessuno abbia riportato conseguenze fisiche durante la tempesta di grandine e vento che si è abbattuta giovedì sera su Dovadola. Un vero e proprio bombardamento di ghiaccio dal cielo, con un bilancio pesantissimo: centinaia di auto crivellate, danni alle alberature e ai tetti delle abitazioni, perchè, racconta il primo cittadino, "cadevano pezzi di ghiaccio grossi come una noce, ma anche dalle dimensioni di un mandarino o come uova". 

I danni della grandine a Dovadola

VIDEO - Finestre, auto e vegetazione: i danni a Dovadola

La Protezione Civile aveva diramato un'allerta "gialla" per temporali, spiegando nell'avviso che vi erano "condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali anche di forte intensità, con possibili effetti e danni associati". Il lato cattivo del temporale, accompagnato da un'intensa attività elettrica, si è materializzato su Dovadola poco dopo le 21.20. Dopodichè, è la testimonianza di Tassinari, "vi è stato un bombardamento di circa quindici minuti. Delle autentiche fucilate. E meno male che non c'era nessuno in giro, perchè c'era davvero il rischio di farsi male. Erano proiettili di ghiaccio dal peso di 50 grammi, che a quelle velocità potevano ferire gravemente i passanti se venivano colpiti alla testa. Siamo stati fortunati da questo punto di vista".

Grandinata in vallata, tanti danni: le foto dei lettori

Con la tempesta ormai alle spalle il sindaco ha subito effettuato una ricognizione per le vie del paese: "Volevo sincerarmi prima di tutto che non vi fossero feriti e mi sono subito tranquillizzato. La forza della grandinata, accompagnata al vento, ha spezzato rami e foglie, ma sono molteplici i danni che hanno subìto i privati. Tantissime auto sono rimaste ammaccate, con le sfere di ghiaccio che hanno mandato in fratumi parabrezza, lunotti ed ammaccato le carrozzerie. In quei 15 minuti di ferocità sono state 'macellate' centinaia di vetture, compresa la mia. Poi diversi privati hanno segnalato danneggiamenti ai tetti".

VIDEO - Un fulmine ramificato ripreso in slowmotion

Venerdì mattina le squadre dei volontari della Protezione Civile di Dovadola erano già in azione per ripristinare il paese. "Rimetteremo tutto a posto. Come ho detto, sono contento che non ci sono feriti, ma c'è il dispiacere per i privati che con tanti sacrifici si sono ritrovati le auto nuove distrutte. Ma sono cose che si rimediano. E' la salute la priorità". La conta dei danni riguarda anche il patrimonio agricolo: "Purtroppo la tempesta non ha risparmiato nulla", è l'amara riflessione di Tassinari. 

La grandinata a Dovadola (foto del sindaco Francesco Tassinari)

Ma ci sono i presupposti per richiede uno stato di calamità? "Faremo tutte le richieste possibile - promette il sindaco -. Abbiamo dato il mandato di fotografare tutti i danni che ci sono stati ed invieremo una relazione alla Regione. Sono poco fiducioso, ma ci proveremo". Il sindaco Tassinari, 57 anni, confessa di non aver mai visto una grandinata di questa portata a Dovadola: "Ne ricordo una di una ventina d'anni fa, ma con chicchi di dimensioni inferiori e dalla durata di due minuti. Giovedì sera era necessario barricarsi, mettersi al riparo e chiudere tutto. Come abbiamo fatto in occasione della tempesta di vento del 2017 ci rimboccheremo le mani. Ringrazio il cielo che nessuno si è fatto male".

Tuttavia Dovadola non è nuova ad eventi di calamità naturale: "Si vede che siamo in una zona geografica predisposta per alcuni fenomeni, perchè il paese viene spesso colpo. Poi dobbiamo considerare i cambiamenti climatici sono realtà ed eventi atmosferici come quelli di giovedì sera saranno sempre più frequenti . E purtroppo ci dobbiamo adeguare a questa realtà".

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