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Cronaca

Green pass, dai bar a ristoranti: le regole da seguire. Confcommercio: "Autocertificazione per responsabilizzare i clienti"

"Serve la possibilità di utilizzare l’autocertificazione per responsabilizzare i clienti", è l'opinione di Andrea Zocca, presidente di Fipe-Confcommercio Forlì, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi

Scatta il green pass obbligatorio per entrare nei ristoranti al chiuso e consumare al tavolo anche nei bar. L'articolo 9 bis al decreto di luglio prevede l'impiego della certificazione verde anche per spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive. Green pass che deve essere esibito nei musei e altri istituti e luoghi di cultura; piscine, palestre, centri benessere (compresi quelli collocati all'interno di strutture ricettive) al chiuso; sagre, fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali, sociali e ricreativi limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l'infanzia, compresi i centri estivi e le relative attività di ristorazione; sale gioco, scommesse, bingo e casinò; concorsi pubblici. Rimangono senza obbligo di green pass le chiese e gli oratori.

Il pass viene rilasciato dopo la prima dose di vaccino (passati 15 giorni dalla somministrazione) o a conclusione del ciclo vaccinale e quindi dopo la seconda dose (valido 9 mesi). Viene inoltre rilasciato con il certificato di guarigione dal Covid (valido 6 mesi), con l'esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. Per chi viola le regole o non effettua i controlli è prevista una sanzione da 400 a 1000 euro sia a carico dell'esercente sia dell'utente. Se le violazioni si ripetono in 3 giorni diversi, l'esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni. L'obbligo di avere il green pass non si applica a tutti coloro che hanno meno di 12 anni - per i quali non è autorizzata la vaccinazione - e, dice il decreto, "ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute". 

Ristoranti

Il green pass servirà per le consumazioni al tavolo al chiuso in ristoranti e bar, dove non sarà invece necessario per il servizio al bancone. Il decreto prevede che "i titolari o i gestori dei servizi e delle attività " per le quali serve il certificato "sono tenuti a verificare che l'accesso ai predetti servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni". Dunque spetta ai titolari degli esercizi controllare il pass, attraverso 'Verifica C19', la app ufficiale del ministero della Salute. Controlli che, ovviamente, potranno esser svolti anche dalle forze di polizia.

"I gestori di bar e ristoranti faranno quanto possibile per favorire il controllo del green pass di chi vorrà accedere agli spazi al chiuso, ma serve la possibilità di utilizzare l’autocertificazione per responsabilizzare i clienti - è l'opinione di Andrea Zocca, presidente di Fipe-Confcommercio Forlì, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi -. Noi faremo ancora una volta la nostra parte con grande senso di responsabilità e spirito di sacrificio, nonostante la consapevolezza che la norma rischia di impedire l’accesso ai locali di una fetta consistente di popolazione, in particolare giovani e giovanissimi, che è ancora in attesa di ricevere la prima dose di vaccino. Non per una scelta individuale, sia chiaro, ma per i tempi tecnici di una campagna vaccinale che ancora non si è conclusa".

"Quello che va evitato con tutti i mezzi è che si prevedano deroghe all’obbligo di ingresso con il green pass - conclude Zocca -. Se il governo ha deciso di utilizzare questo strumento per contenere la circolazione del virus, la norma deve essere applicata in tutti i luoghi in cui si somministrano cibi e bevande. Senza eccezioni. Altrimenti, si finirebbe per introdurre una ulteriore discriminazione, penalizzando alcune imprese e favorendone altre. Questo non può in alcun modo essere consentito. Nello stesso mercato, devono valere le stesse regole".

Cinema, teatri e competizioni sportive

Green pass obbligatorio anche per cinema e teatri. In zona gialla si entrerà con Green pass, mascherina e distanziamento, ma gli spettatori potranno salire all'aperto fino ad un massimo di 2500, mentre al chiuso è consentito un massimo di 1000. In zona bianca, dove ora sono fissati limiti di capienza, viene fissato un tetto all'aperto di 5000 persone e al chiuso di 2500 persone. Per le competizioni sportive in zona bianca la capienza consentita non può essere superiore 50% di quella massima autorizzata all'aperto e al 25% al chiuso. In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25% e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all'aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.

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