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Cronaca

Burocrazia infernale per un green pass sbagliato: insegnante rimbalzato da mesi da un ente all'altro

E’ il caso di un insegnante forlivese, che racconta la sua storia a Forlitoday: il suo Green Pass rischia di durare 3 mesi in meno del dovuto

Il Green Pass? A volte è un’odissea anche per chi ha la regolare doppia dose di vaccino, ma si vede rimbalzato da una parte all’altra per un errore che, a quanto pare, nessuno sembra in grado di risolvere. E’ il caso di un insegnante forlivese, che racconta la sua storia a Forlitoday: il suo Green Pass rischia di durare 3 mesi in meno del dovuto e potrebbe appunto trovarsi “scoperto”, con conseguenti problemi dal punto di vista personale e lavorativo.

Il vaccino: Astrazeneca in ambulatorio

“Insegno in una scuola superiore di Forlì, e come tantissimi insegnanti sono stato tra i primi fortunati a poter ricevere la prima dose di vaccino, nel mio caso Astrazeneca. In quel periodo la vaccinazione per la maggior parte del personale scolastico veniva fatta dal proprio medico di base, e così ho preso l’appuntamento dal mio dottore per poter ricevere l’inoculazione”.

“La prima dose – racconta l’insegnante – mi è stata fatta il 27 aprile 2021. Era da diverse settimane che spingevo per farlo, ma il mio dottore mi aveva detto di aver finito le dosi a sua disposizione e che stava aspettando che ne arrivassero altre. Poi finalmente è arrivato il mio turno e appunto il 27 aprile ho ricevuto la prima inoculazione di Astrazeneca”. Come prevedeva il protocollo, la seconda dose per quel tipo di vaccino doveva essere fatta dopo circa 2 mesi e mezzo dalla prima. “Ho ricevuto la seconda dose, sempre contattando il mio medico di base e sempre nel suo ambulatorio, il 7 luglio 2021, così come risulta anche dal mio certificato vaccinale. E fin qui, tutto ok. I problemi sono nati con l’introduzione del Green Pass…”

Il Green Pass: l’errore nella durata del certificato vaccinale

Pochi giorni dopo, all’insegnante è arrivato il Green Pass attraverso l’App “IO”, con il classico QR Code che tanto sta facendo discutere in questi mesi. “Quando ho controllato il mio Green Pass, ho subito notato l’errore. Risultavano infatti 2 dosi effettuate (“2/2” nell’apposita voce all’interno dell’app, ndr), ma come data di ultima somministrazione veniva data quella del 27/04, che in realtà era la prima. Quindi, calcolando 9 mesi (poi trasformati in 12 con il nuovo decreto) di durata della certificazione verde, il Green Pass mi scadrebbe il 27 gennaio e non il 7 aprile come invece avrebbe dovuto essere (e cioè 9 mesi dalla data della seconda inoculazione)”. Con la modifica a 12 mesi della durata della certificazione verde, il problema è stato ‘posticipato’ di 3 mesi, ma rimane l’errore.

Rimbalzato da una parte all’altra: e nessuno risolve l’errore

“Inizialmente ho sentito il mio medico di base, che era ancora in servizio, e mi ha consigliato di chiamare l’Ausl Romagna. Così ho fatto – prosegue il professore – ma l’operatore mi ha detto che avrei dovuto contattare l’apposito numero verde istituito per il Green Pass, e cioè il 1500”. L’insegnante contatta così il numero verde: “In quel periodo era difficilissimo prendere la linea, perché c’erano molte richieste. Spesso si stava in attesa un quarto d’ora e poi cadeva la linea. Ma con costanza sono riuscito a chiamare. L’operatore, peraltro molto gentile, ha verificato ed effettivamente a loro risultava come ultima dose quella del 27 aprile”

“Gli ho spiegato – continua il nostro lettore – che nel mio certificato vaccinale risultava la doppia dose. Ha detto che avrebbe aperto una segnalazione e che entro qualche giorno mi sarebbe arrivato il green pass corretto”. E’ a quel punto che l’odissea inizia a prendere davvero forma. “Nessun aggiornamento del Green Pass è arrivato, ho chiamato altre 7 volte il numero verde 1500. Nuove segnalazioni aperte, nuove promesse, nuove attese ma ancora nulla di fatto. Fino a che, a fine settembre, un operatore mi ha informato che la mia segnalazione era stata portata ad un ‘secondo livello’ e che il loro medico competente aveva dichiarato che io avrei dovuto contattare il mio medico di base il quale, forse, non aveva ‘formalizzato’ la seconda dose di vaccino (situazione anomala, in quanto invece risulta nel certificato vaccinale e anche all’interno del green pass con la voce “2/2” nel numero delle vaccinazioni effettuate, ndr)”

La situazione assume un contorno ancora più grottesco nel momento in cui l’insegnante comunica all’operatore che il suo medico di base, nel frattempo, era andato in pensione: “Deve allora chiamare l’Ausl del suo territorio di competenza”. Che a sua volta, rimbalza il cittadino consigliandogli per l’ennesima volta di contattare il numero verde 1500, in un circolo vizioso che sembra non avere fine. Il risultato? Situazione ancora in stallo, Green Pass ancora con l’errore e nessuno degli enti preposti che riesce a dare una risposta concreta.
 

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