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Cronaca

Green pass obbligatorio ma per una forlivese ottenerlo è diventata un'odissea: "Me ne hanno dati due non validi"

Ma pur essendo negativa al virus e del tutto a posto con la vaccinazione non riesce a ottenere il suo Green Pass, un documento che – come sappiamo – dal 6 agosto sarà necessario

Ha avuto il Covid a febbraio e si è regolarmente vaccinata entro 6 mesi con una dose unica, come previsto dai protocolli ministeriali. Ma pur essendo negativa al virus e del tutto a posto con la vaccinazione non riesce a ottenere il suo Green Pass, un documento che – come sappiamo – dal 6 agosto sarà necessario per tutta una serie di attività sociali, da bar e ristoranti per consumo al tavolo al chiuso ai musei e spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; dalle piscine e palestre,  ai centri centri benessere e termali, sagre e fiere, convegni e congressi e parchi tematici. Necessaria anche per entrare nelle Rsa. In arrivo, ma non ancora definite, prescrizioni anche per i trasporti. 

Una certificazione importante che per una forlivese è diventato però un inferno ottenere. A spiegarlo è lei stessa: “Ho avuto il Covid a febbraio e mi sono regolarmente vaccinata con una dose unica come previsto dai protocolli ministeriali. L'ausl della Romagna ha emesso correttamente il mio certificato vaccinale con indicazione di unica dose per pregresso Covid, e fino a qui tutto bene.
Entrano in scena le certificazioni verdi inviate dal ministero, ne ricevo una relativa al contagio Covid con validità 6 mesi dal termine della malattia e quindi ormai prossimo alla scadenza, mentre la seconda la ricevo dopo una settimana dal vaccino, però con validità fino alla seconda dose, che non dovrò fare quindi a tutti gli effetti nulla”.

Ed ancora: “Ora, mi ritrovo  in regola al 100% per l'Ausl di forlì ma il Ministero non mi ha fornito di una certificazione verde valida. Invio mail senza risposta ogni due giorni all'indirizzo dedicato del ministero e il loro numero verde non è contattabile nemmeno nei primi minuti dall'apertura”. Una trappola che, però, è comune a molti italiani, sono circa 5 milioni quelli che hanno avuto il Covid e sono guariti ma hanno problemi ad avere il Green Pass. La protesta si è levata anche dalle associazioni di tutela dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici, come Cittadinanzattiva. 

A rendere problematica la questione è anche il cambio di regole: proprio ieri giovedì circolare su “Aggiornamento indicazioni sulla Vaccinazione dei soggetti che hanno avuto un’infezione da SARS-CoV-2” del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza, ha portato a 12 mesi dopo la guarigione il tempo utile per effettuare la vaccinazione unica, mentre prima la vaccinazione effettuata tra i 6 e i 12 mesi dalla guarigione non era sempre considerata soggetta solo a vaccinazione unica. 

Alla questione ha dato risposta anche il sottosegretario Andrea Costa. Quello che è accaduto, spiega Costa, è che "molti cittadini che hanno contratto Covid-19 e che facevano una dose di vaccino, avevano poi difficoltà ad ottenere il green pass, e ciò perchè in alcune regioni la dose era somministrata magari dopo i sei mesi previsti. Quindi, la piattaforma del sistema non faceva generare il green pass dal momento che l'algoritmo prevedeva la vaccinazione per i guariti entro i sei mesi". Se l'immunizzazione veniva quindi effettuata a sei mesi e 1 giorno, ad esempio, il sistema non riconosceva l'unica dose come ciclo completo - come è previsto che sia per i soggetti che hanno già contratto Covid-19 - ma classificava in automatico quella vaccinazione come incompleta e necessitante di una seconda dose ai fini del green pass. Questo, ha affermato Costa, "è un problema che riguarda già qualche migliaia di cittadini e che ora risolveremo". Tuttavia nel caso della forlivese la vaccinazione era avvenuta prima della scadenza dei 6 mesi. Insomma mancata comunicazione tra le banche dati sta dando origine a numerosi problemi con il Green Pass dei guariti.
 

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