rotate-mobile
Cronaca

Ha studiato teologia protestante e ingegneria, da Bertinoro alla Svizzera dove ora guida una clinica avventista

L'INTERVISTA - Dal 2020 è stato nominato direttore generale. La clinica, centro avventista di cura e riabilitazione, si trova a Gland, in una zona molto bella della Svizzera, a 25 km dalla internazionale Ginevra e a 25 km dalla città olimpica di Losanna

A Forlì c'è una comunità avventista molto importante, non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Spostandosi con frequenza da una parte all'altra del mondo gli avventisti hanno avuto la necessità di creare una solida rete sociale e sanitaria in tutta Europa e oltre, e l'area del forlivese, in questo scacchiere, è considerata una risorsa importante. A riprova di questo c'è il fatto che qui hanno investito parecchio - non a caso gestiscono la struttura per anziani "Casa Mia" - e che a capo di una delle strutture sanitarie più prestigiose della Svizzera Romanda, La Lignière, Clinica e centro medico e terapeutico in Svizzera, ci sia il bertinorese Mattia Benini.

Dal 2020 è stato nominato direttore generale. La clinica, centro avventista di cura e riabilitazione, si trova a Gland, in una zona molto bella della Svizzera, a 25 km dalla internazionale Ginevra e a 25 km dalla città olimpica di Losanna. E' una clinica suddivisa tra riabilitazione funzionale e cardiaca ( 85 letti), un settore psichiatrico con 15 letti, un centro fitness e benessere (Centre de Santé) e un centro ambulatoriale (Centre médical & thérapeutique La Lignière) per un totale di 330 dipendenti.

Con una formazione in teologia e una laurea in Ingegneria dei Processi Gestionali, Mattia Benini è stato nominato responsabile operativo nel 2017, anno in cui è entrato a far parte dell istituzione. Come tale, è stato responsabile di tutti i servizi interfunzionali quali alloggio e ristorazione, manutenzione e lavori, logistica e sicurezza, informatica e ammissione e amministrazione dei pazienti.

Mattia Benini si ricorda com'era abitare a Bertinoro?
"Bellissimo. Sono nato 35 anni fa a Forlimpopoli, poi ho frequentato elementari e medie con maestri veramente bravi a Bertinoro, il comune dove abitavo. Sono stato anche compagno di classe per qualche anno del  famosissimo Andrea Dovizioso. Ho frequentato l'Itis Marconi (Elettronica e Telecomunicazioni) e poi Ingegneria dei processi gestionali a Bologna. Poi ho cambiato un po' strada. Ho scelto di andare a studiare all'istituto avventista di cultura biblica a Firenze (Università di Teologia Protestante). Ma ogni estate tornavo a Bertinoro per aiutare nell'agriturismo di famiglia, soprattutto nella gestione della piscina".

E alla fine l'hanno chiamato a dirigere una struttura con molte piscine?
"Una sola... ma riscaldata tutto l’anno ... Qualcosa è servito... Beh...non è stato solo per quello. Ho vissuto a Ginevra per un po' di tempo per imparare francese, poi ho continuato i miei studi frequentando un master di teologia a Collongens sous Salève, ma proprio in questo periodo ho avuto un momento di riflessione importante. Non sentivo che il "pastorato", il ministero pastorale in una comunità, fosse veramente il mio futuro. Così ho incontrato l'annuncio di un posto di lavoro come responsabile nella clinica di Lignière, una clinica privata di riabilitazione. Ho accettato. Era il 2017. Tre anni dopo sono stato nominato direttore generale della clinica stessa e mi sono trovato a gestire la crisi covid in un'istituzione sanitaria".
 
Com'è stata l'esperienza di gestire una situazione così difficile come il covid?
"Un battesimo di fuoco, nelle vesti di direttore.  Ci siamo messi interamente a disposizione del ministero della salute del cantone (Canton de Vaud) con la missione di aiutare a decongestionare i letti di terapia intensiva degli ospedali circostanti, accettando pazienti Post-Covid.  E' stata una vera sfida, di agilità e di adattamento costante. Il nostro impegno quotidiano era di essere di supporto al Cantone, mantenendo l'attività, mettendo in sicurezza collaboratori e le loro famiglie ,e, prima di tutto, prendersi cura dei nostri pazienti al meglio ma con risorse limitate. Anche in Svizzera , tanto per citare un esempio, ci sono stati problemi di materiali che non arrivavano, tipo mascherine, camici, guanti. E, come in Italia, di distanze sociali da rispettare.  La nostra collaborazione con lo Stato si è accentuata ulteriormente a inizio 2020, quando approfittando di spazi a disposizione, abbiamo creato uno tra i sei centri ufficiali del cantone di Vaud che conta circa 800.000 abitanti.  Oggi nel centro della Ligniere , che resta di modeste dimensioni, vacciniamo 400 persone al giorno".

Come si trova in Svizzera?
"In Svizzera mi trovo molto bene anche se lo shock culturale all'arrivo è stato grande: nessuna buca nelle strade,  i negozi chiudono prestissimo sia la sera che il weekend, l'impatto delle spese sanitarie nel portamonete dei cittadini è alto, mentre la qualità di frutta e verdura è bassa sebbene costino molto. Però mi affascina la vista tra lago e montagna, il rispetto della gente nei luoghi pubblici e la discrezione, a volte quasi troppa".

Torna spesso in Romagna?
"A Bertinoro torno quando posso... le mie ferie si dividono tra Spagna ( Paese d'origine di mia moglie Elisabet ) e Italia, ma quando, gia dall'autostrada scorgo la collina di Bertinoro, o la fila ordinata di lampioni visibile la sera dalla via Emilia, ammetto che mi scende la lacrimuccia".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ha studiato teologia protestante e ingegneria, da Bertinoro alla Svizzera dove ora guida una clinica avventista

ForlìToday è in caricamento