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Cronaca

Hera-Acegas, Pd diviso: Alessandrini è per il sì

er Tiziano Alessandrini, capogruppo PD in Commissione Politiche Economiche della Regione "si tratta di una operazione industriale che ha come obiettivo quello di rendere la società più efficiente

Il 15 ottobre l’assemblea di HERA è chiamata a deliberare sulla fusione con la società Acegas-Aps che svolge gli stessi servizi di HERA nei territori di Padova e Trieste. Per questo è in corso nei comuni soci di HERA la discussione sul via libera al progetto, con il sindaco decisamente schierato per il 'no', che tuttavia resterà minoranza, dato l'assenso già preannunciato dai sindaci delle altre città socie di Hera.

Per Tiziano Alessandrini, capogruppo PD in Commissione Politiche Economiche della Regione “si tratta di una operazione industriale che ha  come obiettivo quello di rendere la società più efficiente e maggiormente in grado di essere competitiva rispetto alle prossime gare, a partire da quelle imminenti relative al servizio di distribuzione gas. La mancanza di competitività può significare il deperimento del valore della società a danno dei soci, ossia dei comuni che detengono poco meno del 60% delle azioni e tale quota crescerà con la fusione considerando la partecipazione che verranno a detenere Padova e Trieste”.

E ancora Alessandrini: “È innegabile che se la società HERA dovesse perdere la gestione a favore di grandi gruppi, magari esteri, ne deriverebbe un danno sia come ricadute economiche sul territorio, sia come tutela occupazionale.  Occorre ricordare che il patto di sindacato dei soci pubblici composto da tutti i sindaci dei comuni capoluogo, prima del voto in consiglio di amministrazione, ha approvato l’operazione”.

Alessandrini quindi dissente da Balzani: “Preoccupa pertanto oggi il voto contrario che alcuni comuni del territorio forlivese hanno espresso poiché il porsi in condizione di isolamento rispetto alla maggioranza dei soci pubblici, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni Sindaci, non pone il territorio in posizione di forza ma determina un inevitabile indebolimento. Non lamentiamoci poi se il nostro territorio non è tenuto nella giusta considerazione. Discutibile appare anche la motivazione che il progetto di fusione disattende il referendum sull’acqua pubblica dello scorso anno poiché le fonti sono tutte in capo a Romagna Acque che è pubblica, le reti sono di proprietà di Unica Reti che è pubblica, mentre il soggetto che effettua la distribuzione, HERA, è e resterà a maggioranza pubblica.  Auspico pertanto che le Amministrazioni Comunali che devono ancora esprimersi, a partire dal Comune di Forlì, forniscano il proprio convincimento in modo responsabile attraverso una valutazione approfondita e libera da condizionamenti o altri fini”, conclude Alessandrini.
 

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