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Cronaca

Hera approva i risultati del terzo trimestre, nei primi 9 mesi del 2022 ricavi a 14,3 miliardi di euro con un +122%

Nonostante la complessità dello scenario esterno, la relazione trimestrale al 30 settembre 2022 evidenzia un margine operativo lordo in crescita rispetto al 2021

Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera, presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano, ha approvato oggi all’unanimità la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2022.  Pur collocandosi all’interno di uno scenario complicato, caratterizzato dal perdurare della volatilità del mercato energetico acuitasi negli ultimi tre mesi, dal complesso scenario economico e geopolitico e dal progressivo aumento dell’inflazione nel Paese, i risultati raggiunti nei primi nove mesi dell’anno evidenziano la capacità della multiutility di contrastare le avversità, continuando a perseguire gli obiettivi del piano industriale, con investimenti in crescita volti a generare ricadute positive per le comunità e i territori serviti. Il resiliente modello di business, le politiche gestionali messe in atto e la solidità patrimoniale e finanziaria, inoltre, hanno continuato a consentire al Gruppo Hera di cogliere le opportunità strategiche offerte dal mercato, di garantire un’elevata qualità e continuità dei servizi e, allo stesso tempo, di sostenere e confermare gli impegni presi con tutti i propri stakeholder. 

Tra le iniziative a supporto degli stakeholder si evidenziano la flessibilità verso i fornitori del Gruppo, che hanno potuto rivedere le condizioni di fornitura sulla base dell’andamento dell’inflazione, fino all’importante azione di stoccaggio gas a supporto della base clienti e del sistema gas italiano nel suo complesso. Con riferimento alla clientela, grazie alla particolare attenzione alle utenze disagiate, alle rateizzazioni più favorevoli rispetto a quanto previsto dalla norma, alla estensione del bonus sociale al teleriscaldamento, al rispetto e mantenimento delle condizioni contrattuali a prezzo fisso, ad oggi le performance di incasso delle bollette si confermano sostanzialmente regolari. 

Inoltre, proseguendo il percorso di continua crescita che mira a fornire ai propri clienti soluzioni efficienti, innovative e competitive sia in termini di costi sia di sostenibilità in chiave di economia circolare, il Gruppo Hera ha continuato ad ampliare il proprio perimetro. Nell’area energy è stata acquisita la società Con Energia, attraverso la controllata Hera Comm, mentre nell’area ambiente si segnala l’acquisizione da parte di Marche Multiservizi della società Macero Maceratese, specializzata nel recupero e nel trattamento dei rifiuti in provincia di Macerata.  Nelle ultime settimane è stata poi portata a termine un’importante operazione, che produrrà effetti a partire dal 2023. Si tratta di una partnership di lungo termine che prevede l’acquisizione del 60% della società A.C.R. di Reggiani Albertino S.p.A.®, una delle maggiori realtà italiane operante nel settore delle bonifiche, nel trattamento di rifiuti industriali, nel decommissioning di impianti industriali e nei lavori civili legati all’oil&gas, con sede principale a Mirandola (Modena). Nella nuova società confluiranno, inoltre, alcune attività di bonifica e global service già gestite dal Gruppo Hera attraverso la società HASI. Questa operazione consolida ulteriormente il primato del Gruppo Hera nel settore ambiente e darà vita al primo operatore nazionale nelle attività di bonifica e global service, con una presenza capillare in tutta la penisola italiana.

Ricavi in aumento a circa 14,3 miliardi di euro 

Nei primi nove mesi del 2022, i ricavi sono stati pari a 14.320,1 milioni di euro, in forte rialzo (+122,9%) rispetto ai 6.424,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, i settori dell’energia presentano una crescita importante legata principalmente all’incremento del prezzo delle commodities energetiche, che ha raggiunto livelli molto elevati, soprattutto nel terzo trimestre dell’anno. Inoltre, si segnala la crescita dei servizi energia legati agli interventi orientati all’efficienza energetica nelle abitazioni (bonus facciate e superbonus 110%) e l’aumento delle attività per servizi a valore aggiunto per i clienti. Ai maggiori ricavi del settore ambiente hanno contribuito principalmente le nuove acquisizioni nel mercato industria, la produzione di energia e la crescita dei prezzi nei mercati presidiati. 

Margine operativo lordo (MOL)* in crescita a 874,8 milioni di euro

Il margine operativo lordo* dei primi nove mesi si attesta a 874,8 milioni di euro, in aumento del 2,4% rispetto agli 854,4 milioni al 30 settembre 2021. Particolarmente buone le performance dell’area ambiente, che registra un MOL in crescita di 27,8 milioni di euro, e dell’area ciclo idrico, in crescita di 7,3 milioni di euro, che consentono di assorbire pienamente i minori contributi delle aree energy e dell’area altri servizi. Nonostante l’acuirsi della congiuntura sfavorevole di mercato, la gestione complessiva nel terzo trimestre di tutte le attività di vendita energy nel portafoglio di Gruppo (considerando oltre a gas ed energia elettrica, anche i servizi energetici) registra risultati sostanzialmente in linea con l’analogo periodo dell’esercizio 2021.

Gestione finanziaria sostanzialmente stabile e risultato ante imposte* a 347,5 milioni di euro 

Il risultato della gestione finanziaria al 30 settembre 2022 è di 89,5 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto agli 85,4 milioni al 30 settembre 2021. La variazione è riconducibile principalmente all’incremento dell’indebitamento finanziario netto generato dall’andamento dei prezzi delle commodities energetiche rispetto ai valori del 2021. Nonostante il lieve impatto negativo della gestione finanziaria e maggiori ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni, il risultato ante imposte* si attesta a 347,5 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i 356,5 milioni registrati nei primi nove mesi del 2021.

Risultato netto* a 248,4 milioni di euro

A fronte di un tax rate del 28,5%, in rialzo rispetto all’analogo periodo del 2021 (26,2%) principalmente per effetto della contabilizzazione del contributo straordinario contro il caro bollette (pari a 2,3 milioni) e della consuntivazione di minori benefici in relazione al credito d’imposta sugli investimenti afferenti alla trasformazione tecnologica, digitale e ambientale, il risultato netto* e l’utile netto* dei primi nove mesi 2022 si attestano a 248,4 milioni di euro. Il risultato netto è sostanzialmente stabile rispetto ai 263 milioni al 30 settembre 2021.

Investimenti in forte crescita e indebitamento finanziario netto sensibile al maggior valore degli stoccaggi gas

Nei primi nove mesi del 2022, gli investimenti operativi del Gruppo Hera, al lordo dei contributi in conto capitale, sono stati pari a 463,3 milioni di euro, in crescita del 22,8% rispetto ai 377,2 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con un focus importante sui progetti orientati alla resilienza e alla circolarità in linea con quanto previsto nel piano industriale. I principali interventi hanno riguardato impianti, reti e infrastrutture, nonché gli adeguamenti normativi che si concentrano su distribuzione gas e ciclo idrico integrato, rispettivamente per la sostituzione massiva dei contatori di nuova generazione e per interventi specifici nell’ambito depurativo e fognario. 

Una quota rilevante di risorse finanziarie (circa 820 milioni di euro, oltre 10 volte il valore del 2021) è stata investita nelle attività di stoccaggio del gas, in coerenza con lo sforzo richiesto dal Governo agli operatori del settore per contribuire alla sicurezza delle forniture nei mesi successivi. Si tratta di un investimento strategico di durata temporanea (il magazzino verrà svuotato progressivamente fino ad esaurirsi nel primo semestre del 2023), che fornisce al Gruppo sicurezza e flessibilità nella fornitura del gas ai propri clienti nei prossimi mesi, riducendo i rischi e garantendo flessibilità e marginalità nella gestione delle forniture.
L’indebitamento finanziario netto sale a 4.489,2 milioni di euro rispetto ai 3.261,3 milioni al 31 dicembre 2021. Tale crescita è riconducibile all’incremento del capitale circolante netto che è aumentato sia a seguito della significativa attività di stoccaggio gas portata a termine, sia per effetto dei maggiori prezzi delle commodities energetiche nel 2022 rispetto ai valori dello scorso anno.  La crescita dell’indebitamento del Gruppo si traduce in un’evoluzione del rapporto tra indebitamento netto e MOL* che sale a 3,62x. Al netto dell’impiego di risorse sul magazzino gas, il cui progressivo rientro è previsto entro i prossimi sei mesi, tale rapporto si attesta su un valore pari a 2,9x.

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