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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

I Cappuccini donano la scuola di S.Maria del Fiore alle suore

I Frati Cappuccini lasceranno definitivamente Forlì a settembre, dopo 500 anni di presenza operosa, soprattutto sul fronte delle povertà e del disagio sociale

I Frati Cappuccini lasceranno definitivamente Forlì a settembre, dopo 500 anni di presenza operosa, soprattutto sul fronte delle povertà e del disagio sociale. Ma non prima di aver donato chiesa parrocchiale e convento di via Ravegnana alla Diocesi di Forlì-Bertinoro. In questi giorni è stata sciolta anche la riserva legata al futuro del plesso didattico di Santa Maria del Fiore, sempre di proprietà dei frati, che ospita la scuola materna e le elementari: sarà donato alle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, che già lo detengono in comodato dal 1947.

Vengono così a cadere i dubbi sulla continuità d'azione dell'istituto paritario di via Ravegnana, 96: in tutto, fra materna ed elementari, accoglie ben 160 minori. Sabato scorso si è tenuto l'Open Day delle elementari. Per quanto riguarda l'asilo, le domande d'iscrizione vanno, invece, presentate entro il 20 febbraio 2012, al pari delle altre materne operanti sul territorio comunale. L'incontro chiarificatore sul futuro della scuola paritaria si è tenuto in Curia vescovile alla presenza dei vertici regionali dei Cappuccini, della madre generale delle Ancelle del Sacro Cuore suor Celestina Turci, dell'economo diocesano don Franco Appi e dello stesso vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi. Sin dal 27 aprile 2011, giorno dell'ultimo Capitolo regionale dei Cappuccini, che votava a maggioranza dei frati presenti la chiusura dei conventi di Forlì e di Porretta Terme, tutto è apparso chiaro e definito, ma solo con riferimento al complesso parrocchiale: “Rogito notarile di donazione alla Diocesi di Forlì-Bertinoro del convento e della chiesa”.

Nebbia fitta, invece, sulla sorte dell'edificio scolastico, in comodato sin dal 1947 alle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, ordine femminile dedito in tutto il mondo all'educazione dei minori, ma con casa madre a Lugo di Romagna. “Adesso - esclama soddisfatta suor Filena Manna, giovane superiora della pattuglia di 6 Ancelle residenti a Forlì - che tutti sappiano che continueremo a dedicarci con serenità e impegno ai bimbi che ci sono affidati”. Il grande complesso immobiliare di Santa Maria del Fiore, esteso fra via Ravegnana e via Vespucci proprio a ridosso della linea ferroviaria, comprende la chiesa omonima, ricostruita nel 1634 su fondamenta del Mille e affrescata nella prima metà dell'800 dal grande pittore Pompeo Randi, più gli ambienti parrocchiali, occupati da una miriade di attività, fra cui il Gruppo di Preghiera “Padre Pio” condotto da Davide Marchetti. Ma c'è anche l'ex convitto studentesco, assegnato alla Caritas diocesana per l'accoglienza notturna di una quindicina di “borderline”. Un altro importante tassello è rappresentato dal Teatro “Testori”, sin dal 1974 in affitto alla “Compagnia dell'Arca” e oggi affidato ad Elsinor, società di produzione teatrale per ragazzi. In ultimo, alcuni cenni sulla storia della Scuola dell'Infanzia e Primaria paritaria “Santa Maria del Fiore”.

La prima classe di bimbi della scuola materna nasce nel 1942 in corso Diaz, in un edificio concesso dalla marchesa Prati a suor Bartolomea De Vito e all'indimenticabile suor Pierina, l'angelo dei carcerati. Le due donne svolgono con grande coraggio la loro azione di tutela di sfollati, madri e figli senza più casa, militari sbandati a rischio di rastrellamento nazista, e persino famiglie ebree. Nell'immediato dopoguerra, alla strenua ricerca di locali più confacenti alla loro vocazione didattica, le “Ancelle del Sacro Cuore” si vedono offrire dai Cappuccini l'ala del convento prospiciente via Ravegnana, nata come noviziato dei frati ma rimasta inutilizzata. Nel 2008, l'esigenza di sostenere l'impegno delle religiose di Santa Maria del Fiore, ha portato alcuni genitori dei 160 alunni della scuola a costituire “Genitorinsieme”, associazione di promozione sociale dedita al supporto del programma didattico dell'istituto, attraverso l'organizzazione di iniziative culturali, formative, ricreative e di raccolta fondi.

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