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Cronaca Santa Sofia

I cervi delle Foreste Casentinesi ripopoleranno le aree protette della Serbia

Gli accordi, che coinvolgeranno, a fianco del Parco, i ministeri competenti di Serbia e Slovenia, prevedono la cattura e il trasferimento di venti esemplari di cervo all'anno nell'arco di un triennio

Il parco nazionale Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna, una delle aree più densamente popolate da parte dei cervi nobili (Cervus elaphus) in Europa, anche grazie a campagne di immissione che risalgono ai Granduchi di Toscana, verrà interessato da un progetto di reintroduzione di questi ungulati nelle foreste serbe. Si tratta di animali possenti e dal portamento regale che superano spesso i due quintali. Una delegazione di specialisti - di cui facevano parte anche Dragan Gacic, della Faculty of Forestry dell'università di Belgrado, coordinatore per conto del ministero Agricoltura e foreste serbo del programma, e Bostjan Pokorny, del dipartimento di Ecologia forestale (Forest Ecology) dell'università di Lubiana - ha visitato in questi giorni l'area protetta. Gli accordi, che coinvolgeranno, a fianco del Parco, i ministeri competenti di Serbia e Slovenia, prevedono la cattura e il trasferimento di venti esemplari di cervo all'anno nell'arco di un triennio. Le spese connesse saranno interamente a carico delle istituzioni competenti per i territori di destinazione.

"Le foreste che questi ungulati andranno a popolare, cinque parchi nazionali giovani ma molto ricchi e diversificati, vedono una notevole presenza di lupi. La nostra popolazione di cervo, costituita da un nucleo abbastanza stabile di circa 2500 individui, ha maturato dei meccanismi di adattamento al grande predatore che impediscono venga messa a repentaglio la sopravvivenza del suo nucleo più sano. Rappresentano quindi la scelta migliore per il territorio balcanico. L'area protetta è lieta di estendere i suoi ambiti di azione oltre i confini nazionali, partecipando alla voglia di riscatto della Serbia dopo gli anni della guerra, nel contesto di un sempre maggiore inserimento in quella dimensione europea che gli è connaturata", commenta il presidente del Parco, Luca Santini.

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