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Cronaca Castrocaro Terme e Terra del Sole

Il 1849, l'anno delle democrazie: a Palazzo Pretorio messa a dimora la "Rosa di Anita"

La manifestazione è proseguita con l’inaugurazione di una mostra di cimeli e documenti legati al territorio e non solo

Sabato a Palazzo Pretorio di Terra del Sole si è svolto il convegno dal titolo “1849 l'anno delle democrazie - la Romagna Toscana tra la Repubblica Romana e il Governo Guerrazzi". È stata anche messa a dimora la “Rosa di Anita”, progetto portato avanti dal Museo Renzi di Borghi, dall’amministrazione comunale e con il patrocinio del Ministero della Difesa, la stessa rosa è stata piantumata nei giardini di Terra del Sole. Durante il convegno, moderato da Luigi Pieraccini, presidente del Comitato della Romagna Toscana per la promozione dei valori risorgimentali, a cui hanno preso parte Annita Garibaldi Jallet, presidente della Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini e discendente dell’Eroe dei Due Mondi, il professor Fabio Bertini dell’università di Firenze, la dottoressa Alessandra Maltoni, Pietro Caruso direttore de “Il Pensiero Mazziniano”, Silvia Bartoli, direttore del Museo Archeologico di Forlimpopoli, i relatori hanno delineato i momenti più importanti e significativi del 1849, incardinandoli nella storia del nostro territorio, da sempre confine fra Stati, permeabile alle idee ed ai valori ancor prima che ai commerci.

La manifestazione è proseguita con l’inaugurazione di una mostra di cimeli e documenti legati al territorio e non solo: fra questi, importanti documenti del corpo di spedizione francese che assalì Roma e lettere ritrovate negli archivi di Bagno di Romagna, Galeata, Verghereto, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Sorbano e Terra del Sole, che gettano nuova luce sul perché Garibaldi scelse di risalire l’Appennino passando dalla Romagna Toscana. La giornata si è conclusa nel pomeriggio a Forlimpopoli, alla presenza del sindaco della cittadina artusiana, Mauro Grandini e di una delegazione del Comune di Dicomano e qui è stata deposta una corona di alloro sulla lapide che ricorda il luogo della fucilazione del Capitano della Guardia Civica Toscana Antonino Baldini ad opera degli austriaci. Molto toccante in fine è stato l’abbraccio tra Annita Garibaldi ed Alessandra Maltoni, discendente del famoso Giovanni Maltoni detto “Gnarata” che guidò Garibaldi oltre il confine pontificio, fino alla Toscana granducale salvandolo dagli austriaci e dagli eserciti della coalizione antirepubblicana.

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