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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il caso farmacie scuote il Pd: privatizzazione smentita, ma volano parole al veleno

Il caso delle farmacie comunali continua a tenere banco e ad agitare, in modo quasi inspiegabile, la politica forlivese ed in particolare il Partito Democratico

Il caso delle farmacie comunali continua a tenere banco e ad agitare, in modo quasi inspiegabile, la politica forlivese ed in particolare il Partito Democratico. Il clima è rovente e non solo per le temperature estive. Dopo aver gettato il sasso nello stagno, e chiesto conto, attraverso un post su Facebook, sui progetti del Comune di Forlì sulle farmacie comunali, l'ex sindaco di Forlì Roberto Balzani rincara - senza tuttavia divulgare eventuali progetti che vorrebbe sventare – alzando i toni al livello per lo meno “ruvido”.

L'ATTACCO DI BALZANI - Tutto è partito alcuni giorni fa quando Balzani, fresco di nomina alla presidenza all'Istituto regionale dei Beni culturali  ha dichiarato checircolano voci insistenti circa la possibile vendita delle Farmacie comunali di Forlì da parte della holding delle partecipate Livia Tellus. Non ci starebbe male una smentita ufficiale e una presa di posizione da parte della politica, visto che si tratta di un'impresa pubblica che funziona. Aggiungo che una simile posizione - qualora confermata - sarebbe incompatibile, a mio modo di vedere, con una visione della politica impegnata a qualificare il pubblico, non a liquidarlo per fare cassa proprio quando produce utili”.

LA RISPOSTA DEL SINDACOForlìToday ha contattato nell'immediatezza dell'annuncio il presidente di Livia Tellus Gianfranco Marzocchi, che ha spiegato di non avere elementi per dare una risposta su un eventuale progetto di privatizzazione delle farmacie comunali”. Mentre pochi giorni dopo in Consiglio Comunale, il sindaco Davide Drei ha tagliato corto dicendo che “non esiste alcun progetto di privatizzazione di Forlì Farma”. Drei ha pure aggiunto che “ci sono state più espressioni di interesse per l'acquisto di quote della società” ma che “non ci sono trattative tra Livia Tellus e privati”. Anzi Drei ha annunciato che da un anno si sta tentando di aprire una nuova farmacia comunale all'iper. 

LE NUOVE LEGGI IN VISTA - Tuttavia la situazione preoccupa i sindacati che temono possibili capovolgimenti di fronte in vista dei cambiamenti normativi. Scrivono Cgil, Cisl e Uil: “Non vorremmo che l’imminente approvazione del Decreto Legge Concorrenza generi nuovi appetiti in società di capitale interessate ad acquisire quote di società sane come Forlifarma a discapito del servizio pubblico che fino ad oggi è stato egregiamente garantito”. Chiariscono il nodo i sindacati: “Il Decreto Legge infatti modifica la norma di legge permettendo alle società di capitali di assumere la proprietà di farmacie private, ponendo altresì limiti non più territoriali ma regionali in termini di concorrenza fino ad un massimo del 20% delle farmacie in ambito regionale, tali società sono spesso multinazionali che entrando nel settore spingeranno per la privatizzazione delle società pubbliche”.

PAROLE AL VELENO  DI BALZANI - Eppure all'indomani delle risposte cercate, è stato lo stesso Balzani ad alzare il tiro: “ Il pensiero non si è capito: il sindaco le vuole pubbliche o private? È possibile saperlo prima delle elezioni (almeno)? Il presidente di Livia Tellus fino ad ora tace. L'on. Di Maio non prende posizione. Il pesce puzza dalla testa”. Quest'ultima espressione ha reso quindi ancora più incandescente e velenoso il dibattito. A rispondere per le rime a Balzani è stato lo stesso Di Maio. Il deputato dem prima ci scherza su: “Confesso: sabato scorso, attorno alle 15, sono entrato nella farmacia comunale Risorgimento, all'angolo tra viale Risorgimento e via Gervasi, a Forlì. Ho chiesto un antinfiammatorio, ho pagato e prima di uscire ho dato un'indicazione alle farmaciste che avevano difficoltà con un monitor malfunzionante. È vero che non vado mai in farmacia, ma non pensavo che entrarci avrebbe dato così tanto nell'occhio”.

Quindi argomenta, sempre con un post su Facebook: “Sì, perché non mi spiego diversamente che l'ex sindaco di Forlì, Roberto Balzani, dichiari che il mio silenzio sulla presunta volontà degli amministratori locali di privatizzare le farmacie comunali (di cui peraltro non so nulla e su cui non ho poteri, com'è facile capire dall'aggettivo "comunali") sarebbe indicativo del fatto che "il pesce puzza dalla testa". Una frase che allude a chissà quali collusioni. Sarebbe bastato poco per evitare questa caduta di stile che di base non meriterebbe nemmeno una risposta. Tuttavia quando la polemica esce da Facebook, finisce sui giornali, arriva a guastare i rapporti tra persone amiche che litigano su questo, rispondere diventa doveroso. Ho mille difetti per i quali mi si può criticare (a partire dall'essere pro-tempore un parlamentare della Repubblica); ma non tollero in alcun modo, come farebbe ogni persona perbene, che si gettino ombre sulla mia condotta morale”.

Solo giovedì pomeriggio Balzani, sempre su Facebook, è intervenuto a rendere più preciso il tiro e a spiegare il suo pensiero, continuando nella metafora del "pesce": “L'affaire farmacie ha rivelato un lato nascosto del ceto politico attualmente al potere a Forlì: l'assoluta indifferenza ideologica fra pubblico o privato. Eppure, anche un vecchio di formazione liberale come me sa che l'interesse pubblico non può non precedere quello privato. Si potrà discutere, invece, se tale interesse sarà meglio assicurato da una gestione pubblica rispetto ad una privata. Ora, nel caso specifico, la domanda corretta - quella alla quale non si è risposto e che rende perciò un po' fetida l'aria della pescheria - è: posto che le farmacie comunali rivestono un interesse pubblico, in che cosa una eventuale gestione privata migliorerebbe la qualità del servizio ai cittadini? Finché non si parla di cose concrete alla luce del sole, non ci si capisce. Parliamone! Oppure sindaci e deputati non vogliono?”.

ANCARANI: "TRAVALICATI I TONI - Il segretario del Pd Valentina Ancarani prova a riportare l'ordine nella serata di giovedì, dopo lo sgangherato dibattito degli ultimi giorni: "Sulla vicenda relativa alla presunta vendita delle Farmacie Comunali, si è scatenato un dibattito che ha travalicato i toni del corretto e rispettoso scambio di opinioni, cosa che non deve mai avvenire, specie tra chi riveste ruoli pubblici ed istituzionali. Vorrei però riprendere il merito della vicenda, provando a chiarire un concetto. Le farmacie comunali sono un patrimonio pubblico, umano ed economico che, senza dubbio, va salvaguardato. Oggi giorno, a fronte delle difficoltà che inevitabilmente il servizio pubblico deve fronteggiare, è chiaro a tutti che chi amministra debba trovare risposte concrete e innovative per mantenere alto il livello dei servizi, nonostante l'aumento dei bisogni e le diminuzione delle risorse. Non per questo, tuttavia, occorre cedere alla facile tentazione di privatizzare, dismettendo pezzi importanti di patrimonio pubblico. Pertanto, non possiamo che accogliere con favore quanto dichiarato dal Sindaco Drei in Consiglio Comunale, ove ha chiarito che non esistono trattative che interessano le Farmacie Comunali."

FIBRILLAZIONE PER LE ELEZIONI IN VISTA? - Se da una parte l'ex sindaco Balzani paventa un progetto di privatizzazione delle farmacie comunali e l'attuale sindaco Drei smentisce tali propositi in Consiglio Comunale, entrambi dello stesso partito, resta da capire che cosa stia agitando nella realtà il Partito Democratico forlivese, se non la fibrillazione di “annusare” come ormai vicine le elezioni politiche e quindi di dar il via al gioco dei posizionamenti strategici. Si sta rimettendo in moto la campagna elettorale, incurante della "pace agostana".

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