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Il clima mite ritarda l'arrivo dell'influenza, il primario di Pediatria: "Vaccinare i bimbi è importante per più ragioni"

L'INTERVISTA - Ad evidenziarle l'importanza della vaccinazione nell'età infantile è Enrico Valletta, primario di Pediatria dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì

Si avvicina l'ora della campagna di vaccinazione antinfluenzale, che inizierà il 24 ottobre. Ed è confermata la possibilità di co-somministrazione con quello antipneumococcico o quello antiCovid-19. Poiché per la stagione autunnale ed invernale è attesa una co-circolazione di virus influenzali e Covid, la campagna punta a rafforzare ulteriormente l’offerta e innalzare la copertura per le persone ad alto rischio, di tutte le età, col duplice obiettivo di ridurre le complicanze legate all’influenza e, di conseguenza, gli accessi ai Pronto soccorso, evitando co-infezioni con il Covid. La vaccinazione antinfluenzale viene offerta gratuitamente anche per bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni, mentre costa 22 euro per i soggetti sani dai 7 ai 59 anni. Ad evidenziarle l'importanza della vaccinazione nell'età infantile è Enrico Valletta, primario di Pediatria dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì.

Dottor Valletta, con la ripresa dell'attività scolastiche c'è stato un aumento dei contagi da covid tra i bimbi e gli adolescenti?
Continuiamo a vederne in ospedale con discreta frequenza e credo sia inevitabile che, con la ripresa della vita scolastica, il virus ritorni a circolare con maggiore intensità. Il tempo insolitamente mite forse ci protegge ancora, ma con l'inverno tutti i virus si riproporranno con crescente intensità e così sarà anche per il Sars-CoV-2 in tutte le sue varianti. Ma, almeno fino ad oggi, la malattia nei bambini resta quasi sempre poco impegnativa.

Ma non c'è solo il covid. In un'intervista rilasciata a ForlìToday, il direttore di Malattie Infettive Francesco Cristini ha sottolineato come ci siano "tutti i presupposti perché l’epidemia influenzale questo inverno sia molto significativa". Avete già riscontrato qualche caso?
No, al momento nessun segnale significativo in questo senso ma, ripeto, la stagione autunno-invernale è evidentemente in ritardo e l'evoluzione sarà da valutare nelle prossime settimane.

Considerata la ridotta circolazione dei virus negli ultimi due anni per effetto delle restrizioni anti-covid, dobbiamo aspettarci più casi di influenza tra i bambini?
La circolazione di tutti i virus in questi ultimi due anni ha subito importanti modificazioni proprio in conseguenza delle varie restrizioni che si sono succedute. L'anno scorso abbiamo avuto una forte anticipazione ad ottobre delle bronchioliti da virus respiratorio sinciziale che, peraltro, erano già praticamente scomparse a gennaio 2022. Difficile fare previsioni oggi. E' vero, ci aspettiamo una maggiore suscettibilità ai virus respiratori in tutti quei bambini che non hanno avuto occasione di sperimentarli negli ultimi due anni, ma è davvero difficile prevedere il come e il quando.

A suo giudizio andrà rivalutato l'uso delle mascherine in classe?
Penso sia difficile tornare alle restrizioni che abbiamo già conosciuto. Potrebbe accadere se la situazione epidemiologica diventasse veramente grave e tale da costituire un nuovo, effettivo, pericolo per la salute delle persone o per la tenuta del sistema sanitario. A fronte di questo, non dimentichiamo la buona protezione che il vaccino sta comunque garantendo alla grande maggioranza di noi.

Dal 24 ottobre scatta la campagna di vaccinazione antinfluenzale. Come saranno organizzate nel Forlivese? 
Come in tutta la nostra Regione, la Pediatria di Comunità si farà carico della vaccinazione per la fascia pediatrica con la possibile - ma ancora in fase di definizione - collaborazione dei Pediatri di libera scelta.

Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato contemporaneamente ad altri vaccini in un’unica seduta?
Sì, Il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati. Le indicazioni del Ministero della Salute in questo senso sono chiare e i servizi vaccinali saranno in grado di dare tutte le spiegazioni necessarie.

Una strategia per aumentare le coperture vaccinali in età pediatrica potrebbe essere quella di vaccinare a scuola?
E' una scelta di salute pubblica che credo avrebbe implicazioni organizzative e gestionali molto impegnative. Non mi sembra che la questione sia, per il momento, all'ordine del giorno.

Perché è importante vaccinare i propri figlioletti?
Come sempre, la vaccinazione dei bambini ha più di un significato: di protezione dei bambini stessi, di protezione delle persone fragili a loro vicine e di riduzione della circolazione del virus. Sono tre obiettivi che possono avere diverso peso a seconda delle situazioni e della prospettiva nella quale ci poniamo. I bambini con patologie croniche o malattie gravi sono di per sé fragili e per loro la vaccinazione è altamente raccomandata. D'altra parte, i più piccoli (sotto i sei mesi di età) che non possono essere vaccinati, ma nei quali l'influenza può essere comunque una malattia impegnativa, possono essere protetti dalla vaccinazione della mamma e degli adulti che hanno intorno. Non dimentichiamo anche che influenza e Sars-CoV-2 circoleranno nello stesso periodo e questo potrebbe essere un ulteriore elemento da considerare nella decisione di vaccinare un bambino soprattutto nei primissimi anni di vita.

Riassumendo, che inverno sarà per i bambini tra Covid e influenza?
Non sono in grado di dirlo, ma posso dire che in questi due anni abbiamo imparato molto in questo senso, sappiamo cosa abbiamo di fronte e ritengo siamo sufficientemente preparati ad affrontarlo. Le risorse di prevenzione contro i virus stagionali non ci mancano. Utilizziamole al meglio e di come andrà potremo riparlarne strada facendo.

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