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Cultura

Il Festival del Buon Vivere di Forlì come caso di studio alla nota università Paul-Valery Montpellier

La nota università francese organizza due giornate di studio sulla manifestazione nata a Forlì

Giovedì l’Università Paul-Valery Montpellier 3 ospita il seminario: “il Buon Vivere come processo culturale: prendersi cura delle relazioni nell'era della transizione ecologica”, il giorno seguente, venerdì, presso il Gazette Cafè si tiene la conferenza “Il Buon Vivere, un progetto culturale da condividere”. La parentesi Europea del progetto si chiude con una serata nel corso della quale il Buon Vivere verrà raccotato attraverso le parole di alcuni dei protagonisti delle 13 edizione italiane presenti con contributi video e con le più belle canzoni della tradizione italiana sul tema nell'interpretazione di Elisa Ridolfi (voce) e Riccardo Bertozzini (chitarra).

La delegazione del Buon Vivere, formata da Monica Fantini (ideatrice del Festival che presenzierà da remoto), Serenella Vasini (project manager del Festival) e il responsabile comunicazione Alberto Marchesani sarà protagonista della due giorni dedicati all’iniziativa partita da Forlì e dalla Romagna ma che sempre di più sta riscontrando interesse in Europa e non solo. Sarà anche l'occasione per presentare all'Europa il volume "Il Buon Vivere come Economia della Relazione", edito da Il Mulino, grazie a chi, oltre a Fantini, ne ha curato la redazione, ovvero Fabio Lazzari (consulente editoriale) Stefano Farolfi (Economista presso il CIRAD di Montpellier) e Luca Mazzara (Direttore Master in City Management al Campus di Forlì). Gli incontri sono organizzati con il sostegno dell’Università Paul-Valery, Unità ReSo, Gis Tepcare, Cirad, MSH-SUD Montellier, Centre Culturel Italien Dante Alighieri, Festival del Buon Vivere e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

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