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Cronaca

Il futuro della Polizia locale: "L'assunzione del comandante e del dirigente informatico nel 2023 è tardiva"

Sul Piano triennale del fabbisogno di personale 2022-2024 e la prevista assunzione del Comandante della Polizia locale e Dirigente Informatica intervengono intervengono i sindacati FP CGIL e CISL FP

Con l'uscita di Forlì dall'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, spicca la questione legata al rientro della Polizia Locale e quindi del relativo personale in capo al Comune capoluogo.

Sul Piano triennale del fabbisogno di personale 2022-2024 e la prevista assunzione del Comandante della Polizia locale e Dirigente Informatica intervengono intervengono i sindacati FP CGIL e CISL FP. "E' importante evidenziare alcune osservazioni, già poste in sede di ultima delegazione trattante ed anche alla presenza dell’Assessore al personale, in merito al Piano del fabbisogno di personale 2022-2024, con particolare riferimento alla prevista assunzione del futuro Comandante della Polizia Locale e del Dirigente del Servizio informatica solo a decorrere dal 2023". 

Osservano i sindacati: "Troviamo infatti particolarmente inopportuno e tardivo, stante la reinternalizzazione dei due servizi prevista dal primo gennaio 2022, a seguito dell’uscita del Comune dall’Unione dei Comuni della Romagna forlivese, prevedere l’assunzione delle figure di Comandante Polizia Locale e Dirigente Informatica solo nel 2023.  I Servizi in oggetto richiederanno necessariamente già nel 2022 un nuovo assetto organizzativo maggiormente funzionale alle esigenze del territorio di Forlì. Inspiegabile la scelta di “sostituire” per un intero anno il Comandante con la figura dirigenziale, rivestita pro-tempore dal Vice Segretario Comunale, che immaginiamo già ampiamente oberato da molteplici attività e non specializzato nelle materie afferenti la gestione di un Corpo di PL, affiancato da una Posizione Organizzativa individuata all’interno della Polizia Locale". 

Incalzano i sindacati: "Ci domandiamo quindi quale assetto organizzativo si pensi di dare e quali servizi al cittadino in termini di qualità dei servizi, e se tale scelta sia conforme alla legge Regionale  23/2003 e s.m.i., norma vigente in materia di polizia locale (così come previsto dall'ordinamento nazionale) che prevede all' art. 14 comma 3 che i "Corpi di Polizia Locale siano costituiti da un Comandante..”, non vi sono periodi di "vacanza" ammessi per detta figura professionale.  Non prevedere la copertura del ruolo di "Comandante" potrebbe inoltre pregiudicare il permanere dei requisiti per la costituzione del "Corpo di Polizia Locale",

rendendo impossibile, ad esempio, fruire dei previsti contributi regionali per il potenziamento e acquisto di mezzi, attrezzature".  Proseguono ancora i sindacati: "Il Dirigente amministrativo non può e non potrà mai essere considerato “Comandante”, ma unicamente figura apicale amministrativa, senza alcun compito di polizia amministrativa o locale, parimenti la PO che verrà individuata non vi potrà sopperire.  Altra fonte di preoccupazione risulta il depotenziamento previsto sempre dell’area Funzionari, infatti dei 3 posti vacanti da Ispettore nessuno verrà assunto, ma gli stessi verranno declassati e messi a disposizione per gli arruolamenti di Agenti categoria C.  E’ pur vero che il futuro Corpo di Polizia locale necessiterebbe, viste le disposizioni previste dalla Legge regionale per un Comune quale quello di Forlì, di circa 143 operatori di Polizia locale (comprensivi di tutte le qualifiche funzionali) a fronte invece dei 103 rientranti dall’Unione di Comuni del forlivese, ma appare inopportuno pensare che, i 3 posti declassati dal ruolo funzionari a quello agenti, possano risolvere il problema. Ove invece tale scelta venisse confermata ci si troverebbe nella evidente condizione di dimezzamento dell’area Funzionari, già precedentemente sotto organico, stante le molteplici attività su campo che gli stessi svolgono, sommando il problema della mancanza del Comandante titolare con quella della mancanza di Funzionari".

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