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Il mistero / Civitella di Romagna

Il giallo del cadavere decapitato: i Ris perquisiscono l'auto di uno dei fratelli fino a notte fonda

Nel tardo pomeriggio di lunedì, intorno alle 18, gli investigatori hanno iniziato la perquisizione dell'auto di uno dei fratelli della vittima, che sono andate avanti anche a notte fonda

Potrebbero, e il condizionale è più che mai d'obbligo, essere ad un punto di svolta le indagini sulla morte di Franco Severi, l'agricoltore 53enne di Civitella trovato morto decapitato mercoledì scorso tra i rovi nei pressi della sua abitazione nella frazione di Cà Seggio nel comune di Civitella. Nel tardo pomeriggio di lunedì, intorno alle 18, gli investigatori hanno iniziato la perquisizione dell'auto di uno dei fratelli della vittima, che sono andate avanti anche a notte fonda. Si tratta di un fratello che in passato aveva avuto contenziosi con la vittima, difesa quest'ultima dall'avvocato Massimiliano Starni che assiste insieme all'avvocato Massimo Mambelli altri cinque fratelli. 

A seguire da vicino il lavoro dei Carabinieri del Ris, del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Meldola e del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Forlì-Cesena anche il sostituto procuratore Federica Messina, che indaga sull'orribile morte del 53enne insieme al procuratore capo Maria Teresa Cameli. Ad affiancare i militari in camice bianco anche il Nucleo Cinofilo dell'Arma, che ha battuto palmo a palmo l'area dove abita uno dei fratelli dell'agricoltore. Il lavoro degli investigatori si è focalizzato quindi sull'utilitaria del familiare della vittima, con i carabinieri scientifici alla ricerca di tracce.

Sarebbe stata perquisita anche l'abitazione del fratello della vittima, alla presenza di un avvocato. L'obiettivo degli inquirenti era quello di capire se quella vettura fosse stata utilizzata per il trasporto del cadavere, trovato gettato tra i rovi. Sin dalle prime fasi investigative è stato chiaro che Severi non è morto in quella boscaglia, ma che ha trovato la fine della vita altrove. Non nella sua abitazione. Tra le mura di casa del 53enne, dove viveva da solo, non sono emersi segni di colluttazione. Al vaglio degli investigatori anche la vita familiare. In particolare in passato ci sarebbero stati dei dissidi, sfociati anche in denunce. I sei fratelli di Severi sono stati ascoltati venerdì scorso in Procura, così come l'amico che ha trovato il cadavere. 

Il lavoro degli inquirenti procede nel massimo riserbo. La Procura ha aperto un fascicolo e probabilmente, con la perquisizione di lunedì sera, ci potrebbe essere un nome iscritto nel registro degli indagati. La pista che viene seguita dai detective è quella dell'omicidio. Altro elemento di questa delicatissima inchiesta è la testa del 53enne, che non è ancora stata trovata. Il capo sarebbe stato tagliato di netto, secondo quanto emerso dall'autopsia. 

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