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Cronaca Castrocaro Terme e Terra del Sole

Il Giorno del Ricordo a Castrocaro con gli studenti di Predappio

Si conclusa lunedì mattina la due giorni dedicata alla Memoria e condivisa con le scuole medie di Castrocaro Terme e Terra del Sole e Predappio

Si conclusa lunedì a Castrocaro Terme la “due giorni dedicata alla Memoria”. Realizzata su iniziativa della Prefettura di Forlì-Cesena, d’intesa con i Comuni di Predappio e Castrocaro Terme, la “due giorni” ha visto la sua prima tappa, lo scorso 31 gennaio, a Predappio, nella cornice del teatro comunale. In quella occasione, gli studenti dell’Istituto comprensivo di Predappio avevano ospitato quelli di Castrocaro per ricordare la Shoah e la consegna delle medaglie d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti. Lunedì sono stati gli studenti di Predappio a ricambiare la visita. Tema, questa volta, le foibe, l’esodo giuliano-dalmata e le vicende del confine orientale. Relatore il professor Maurizio Gioiello dell’Istituto Tecnico Industriale“G. Marconi” di Forlì. Sono intervenuti i sindaci di Castrocaro e Predappio, Marianna Tonellato e Roberto Canali, affiancati dal prefetto Antonio Corona.

Asse Predappio-Castrocaro, celebrato il Giorno del Ricordo

Tonellato ha celebrato l'appuntamento con un post su Facebook: "Comunque la si voglia vedere, quest’oggi salta all’occhio una necessità: che le due giornate della memoria mantengano una propria autonomia storica e morale. Sarebbe un errore vanificarne una per lodare l’altra, e viceversa. Sono due circostanze diverse per elementi, per numeri, per circostanze, per obiettivi. Alla progressiva negazione della prima (oltre il 15% degli Italiani ha in dubbio che l’Olocausto sia mai avvenuto), si accompagna una strumentalizzazione politica della seconda che ne snatura completamente l’esegesi".

E continua citando il politico Stojan Spetič, già senatore del Pci: "Si veda piuttosto, allora, nella seconda, una festa per ricordare la firma del Trattato di pace a Parigi del 1947, quando 21 paesi della vittoriosa alleanza antifascista riconobbero, grazie alla Resistenza che la riscattò, l’Italia come paese cobelligerante e quindi parte della comunità dei paesi democratici e civili, mentre la Germania e l’Austria vennero divise in zone di occupazione militare. L’esodo degli italiani dall’Istria venne regolato anch’esso dal Trattato di pace. Fu comunque una tragedia per molti, come lo fu per gli sloveni ed i croati che nel primo dopoguerra dovettero emigrare per salvarsi la vita dalla violenza iniziata già coll’incendio della Casa nazionale degli sloveni a Trieste nel luglio 1920 cui seguì una dura repressione fascista. La pace ed il riconoscimento dei rispettivi confini col Trattato di Osimo del 1975 gettarono le basi per una convivenza pacifica e la collaborazione in tutti i settori dell’economia, della scienza e della cultura con prospettive di sviluppo inattese, che il rivangare dei sentimenti di revanscismo e di odio possono inficiare". Conclude il post di Tonellato: "Grazie al nostro Prefetto Antonio Corona che ha voluto dare il giusto ed autonomo riconoscimento a queste due ricorrenze".

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