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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Meldola

Il laboratorio Ciclope sommerso dal fango, studenti e ricercatori al lavoro per ripulire i locali

La struttura del Tecnopolo di Forlì-Cesena e nodo della rete Alta Tecnologia della Regione duramente colpita dall'alluvione, ingenti i danni alle apparecchiature

Anche il laboratorio "Ciclope" (Centre for International Cooperation in Long Pipe Experiments), importante infrastruttura dell’Università di Bologna, parte integrante del Tecnopolo di Forlì-Cesena e nodo della rete Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna, è stato pesantemente colpito dall’eccezionale ondata di maltempo. L’enorme quantitativo di pioggia che ha interessato il nostro territorio ha infatti causato una serie di frane e smottamenti in successione che hanno prima pressochè distrutto l’uscita di emergenza, poi allagato tutta la zona antistante l’ingresso principale e infine fatto crollare la parete terminale del primo tunnel che ospita la galleria del vento inondando l’intero laboratorio di detriti e di acqua mista a fango. È questo lo scenario che i ricercatori dell’Università di Bologna, coadiuvati da infaticabili studenti e dottorandi armati di pale e stivali hanno trovato quando dopo cinque giorni di lavoro sono riusciti ad entrare all’interno del laboratorio.

L’acqua all’interno penetrando nelle zone semi interrate ha causato un innalzamento dell’intera galleria danneggiando alcune pareti e il pavimento del laboratorio. Lavorando incessantemente sui sistemi di spurgo i ricercatori e gli studenti, coadiuvati dal personale tecnico dell’Università di Bologna, sono riusciti a ripristinare tutto il sistema di evacuazione dell’acqua preservando l’infrastruttura da possibili futuri ulteriori smottamenti. Rimangono da quantificare i danni alla Galleria del Vento, infrastruttura di rilevanza internazionale, che potranno essere stimati solo dopo il ripristino del laboratorio, anche se analisi preliminari lasciano sperare che sia stata solo appena toccata dall’evento.

Nel pomeriggio di mercoledì 21 maggio ha effettuato un sopralluogo il geologo prof. Matteo Berti dell’Alma Mater, che ha ispezionato visivamente tutta la dorsale della montagna franata e, utilizzando un drone, ha potuto verificare più da vicino le condizioni delle zone franate.  Al momento il laboratorio, a causa della frana esterna all’uscita di emergenza è inagibile. Tuttavia l’Università a tutti i suoi livelli si è prontamente attivata e, grazie agli sforzi di tutte le parti coinvolte, i programmi di ricerca e le varie attività di divulgazione potranno riprendere quanto prima. 

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