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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico / Via Francesco Marcolini, 25

Quando il mondo è di carta: la nuova mostra alla Galleria Marcolini

Elena Hamerski analizza carta e territorio nel tentativo di mostrare due modi di descrivere la possibilità di una relazione con il mondo

Si inaugura alle 18.30 alla Galleria Marcolini  (via Marcolini 25/A) la mostra personale di Elena Hamerski dal titolo "La carta e il territorio". La carta e il territorio è il titolo di un romanzo di Michel Houellebecq pubblicato nel 2010, la storia, tra le altre, di un uomo ossessionato da carte Michelin, che lui fotografa e colleziona nel tentativo di ridurre il territorio, tutto il territorio, il territorio-mondo, ad un’astrazione leggibile, ad una carta-mondo più interessante del territorio. 

La mostra personale di Elena Hamerski alla Galleria Marcolini analizza questi due elementi, carta e territorio, nel tentativo di mostrare due modi di descrivere la possibilità di una relazione con il mondo. Il territorio è rappresentato dai suoi oggetti elettivi, piante, fiori, che l’artista rappresenta su carta cercando una nuova relazione con il canone dell’erbario e della collezione botanica, estetizzando e inscenando un theatrum florae in cui il pigmento (pictura) cancella, fino a renderla illeggibile, la subscriptio, la ‘lettera’ della descrizionenaturalistica.

La carta, l’equivalente della cartina Michelin nel romanzo di Houllebecq, esprime invece il fallimento di ogni tentativo di rappresentare in maniera completa e comprensiva un territorio: per quanto ‘interessante’, la carta evoca il dilemma della rappresentazione, della rappresentabilità del territorio-mondo, e per questo viene decostruita attraverso la sua distruzione e il riassemblaggio dei suoi frammenti, a comporre una nuova carta, completamente inutile al viaggiatore, ma capace di annunciare per specula un mondo senzaterritorio, un non-territorio che richiama le isole e le terre dei grandi utopisti. Si tratta di carte-mondo approssimative ed epistemologicamente infelici, attraverso le quali Elena Hamerski evoca il lavoro per tentativi, con effetti grotteschi e pseudo-rappresentativi, dei primi cartografi, i primi uomini a negoziare la distinzione tra rappresentazione e realtà, tra carta e territorio.
 

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