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Cronaca

Il primo caffè col green pass, "grande responsabilità dei clienti. Ma non siamo pubblici ufficiali"

Non manca tuttavia chi, soprattutto tra i bar, ha scelto di eliminare il consumo al tavolo perché non in grado di garantire il controllo dei certificati

Da venerdì centinaia di bar e ristoranti forlivesi saranno pronti, pur tra notevoli difficoltà organizzative, al controllo dei green pass dei clienti che consumeranno al tavolo all’interno dei locali. Non manca tuttavia chi, soprattutto tra i bar, ha scelto di eliminare il consumo al tavolo perché non in grado di garantire il controllo dei certificati. "Ma l’ipotesi di dover controllare anche i documenti di identità viene vissuta con profondo disagio perché rappresenta un atto di sfiducia nei riguardi dei clienti e una forzatura perché gli imprenditori e gli addetti non possono svolgere funzioni da pubblico ufficiale", sostengono Andrea Zocca ed Alberto Zattini, rispettivamente presidente di Fipe Confcommercio Forlì e direttore di Ascom-Confcommercio.

VIDEO - Primo giorno di green pass, le opinioni degli esercenti

"La responsabilità dell’uso improprio del green pass - Zocca - non può ricadere sulle imprese ed è per questo che fin dall’inizio abbiamo sostenuto la procedura dell’autocertificazione che è stata alla base di tutte le norme varate nei momenti più complicati della pandemia. Occorre immediatamente mettere mano al decreto legge per correggere una distorsione che le imprese faranno fatica ad applicare. Inoltre spero non si prevedano deroghe all’obbligo del Green Pass.  Se il Governo ha deciso di utilizzare  questo strumento  per contenere la circolazione del virus, la norma deve essere applicata in tutti i luoghi in cui si somministrano cibi e bevande, senza eccezioni, altrimenti si finirebbe per introdurre ulteriore discriminazione penalizzando alcune imprese e favorendone altre. Nello stesso mercato devono valere le stesse regole.”

"La situazione è abbastanza definita - continua Zattini -. La quasi totalità dei Pubblici esercizi dotati di spazi esterni, effettuano la somministrazione esclusivamente all’aperto. In alcuni casi, qualora gli spazi lo consentano i tavolini  presenti all’interno del  locale sono stati posizionati all’esterno. Questa scelta – continua Zattini -  conferma quanto andiamo sostenendo da tempo: i titolari dei Pubblici Esercizi non sono degli “sceriffi” e tempo permettendo, cercano di posticipare i controlli sul Green Pass. La nostra Associazione intanto, nel percorso di dialogo intrapreso da ormai due anni con il Governo, sta cercando di convincere le Istituzioni che il percorso corretto e condivisibile è quello della autocertificazione da parte del cliente".

Una ultima considerazione riguarda i clienti dei Pubblici Esercizi: "Venerdì, in primissima mattinata, abbiamo intervistato una ventina di baristi che ci hanno testimoniato la grande responsabilità degli avventori. Quasi tutti entrano nel locale chiedendo al gestore cosa devono produrre e come si possono accomodare ai tavoli. Da parte dei forlivesi, quindi, un grande senso di responsabilità e attenzione alle regole".
 

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