Il vescovo Livio inginocchiato davanti alla Madonna del Fuoco per la pace fra Russia e Ucraina
Grande partecipazione, anche nella Diocesi di Forlì-Bertinoro, alla preghiera per la pace fra Russia e Ucraina, indetta in contemporanea in tutto il mondo cristiano da papa Francesco
Grande partecipazione, anche nella Diocesi di Forlì-Bertinoro, alla preghiera per la pace fra Russia e Ucraina, indetta in contemporanea in tutto il mondo cristiano da papa Francesco. Il pontefice argentino alle 17 di venerdì ha presieduto nella Basilica di San Pietro a Roma, la celebrazione della penitenza, consacrando i due paesi in guerra al Cuore Immacolato di Maria. Ai circa 300 fedeli che si sono raccolti nel Duomo di Forlì attorno al vescovo mons. Livio Corazza, inginocchiato in preghiera nella Cappella della Madonna del Fuoco, vanno aggiunti quanti hanno preso parte al rito di affidamento nelle rispettive parrocchie, a Meldola come a Castrocaro Terme e a Vecchiazzano, presso l’Opera dei Servi del Cuore Immacolato di Maria.
Lo stesso atto, nel giorno in cui la Chiesa festeggia la solennità dell’Annunciazione del Signore, è stato compiuto a Fatima, in Portogallo, dal cardinale Konrad Krajewski, come inviato del Santo Padre. E’ un gesto che nella storia della Chiesa di Roma è già stato compiuto varie volte: con Pio XII nel 1942 e nel 1952, con Paolo VI nel 1964, con Giovanni Paolo II nel 1981 e nel 1984. Nella Cattedrale di Forlì, alla recita del Santo Rosario è seguito l'atto di consacrazione, pronunciato dal vescovo. “Ci affidiamo a Maria - ha esordito monsignor Corazza - perché a lei siamo stati affidati da Gesù sulla Croce. E’ un momento di fede che ci aiuta a prendere consapevolezza che Maria è nostra madre e che siamo tutti fratelli e sorelle. Lo scopo di questo atto di consacrazione è aumentare la speranza e la fiducia che è davvero possibile, con l’aiuto di Dio e di Maria Santissima, costruire un mondo di pace”.
La preghiera
La preghiera penitenziale composta e recitata da papa Francesco e dai vescovi cattolici nel mondo, è di grande e commovente bellezza: “Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace. Ma noi abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali. Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani. Ci siamo ammalati di avidità, ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti, ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo. Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune. Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra, abbiamo ferito con il peccato il cuore del Padre nostro, che ci vuole fratelli e sorelle. Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi. E con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!” (…) Accogli dunque, o Madre, questa nostra supplica. Tu, stella del mare, non lasciarci naufragare nella tempesta della guerra. Estingui l’odio, placa la vendetta, insegnaci il perdono. Liberaci dalla guerra, preserva il mondo dalla minaccia nucleare. Regina della pace, ottieni al mondo la pace”. Al termine della preghiera di consacrazione a Maria, il vescovo Livio ha lasciato l’ultima parola al parroco della comunità ucraina greco-cattolica presente in Diocesi, padre Vasyl Romaniuk, che ha recitato l’Ave Maria in lingua ucraina, riunendo nell’abbraccio mariano due paesi come Italia e Ucraina, geograficamente lontani, ma uniti dalla solidarietà e dal desiderio di ricerca della pace.