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Contro il caro-bollette, arriva una doccia fredda nelle palestre: niente acqua calda e 17 gradi massimo

Il Comune ha comunicato a tutti i gestori delle strutture comunali e alla società sportive i nuovi provvedimenti per il risparmio energetico

Doccia fredda, è proprio il caso di dirlo, per gli utenti degli impianti sportivi comunali: con una missiva di venerdì scorso, infatti, il Comune ha comunicato a tutti i gestori delle strutture comunali e alla società sportive che se ne servono i nuovi provvedimenti per limitare le stratosferiche bollette energetiche in arrivo. 

Si tratta di misure dure che impattano su migliaia di utenti, in gran parte ragazzi e bambini, dato che è previsto che le docce non avranno l’acqua calda nelle sessioni di allenamento, mentre tale servizio sarà limitato solo alle competizioni ufficiali. Inoltre nelle palestre è concessa una temperatura di 17 gradi con massimo 8 ore di accensione del riscaldamento (dalle 8 alle 12 e dalle 17 alle 21).

A quest’annuncio non sono mancate le proteste delle famiglie e delle stesse società sportive. Così per esempio l’Aics Basket Forlì in un post su Facebook: “Aggiungiamo che, da quanto ci risulta finora, la mancata accensione dell'acqua calda negli spogliatoi non comporterà  per la nostra associazione una riduzione del canone d'uso delle palestre. Pertanto, continueremo a pagarlo a tariffa intera”. 

Al campo di Atletica gli atleti si allenano al buio

E se alcuni genitori promettono di avviare una petizione di protesta, a rispondere è il vicesindaco, con delega allo Sport Daniele Mezzacapo: “E’ un sacrificio che bisogna fare, così come li stiamo facendo tutti nelle nostre case. Si parla di evitare costi aggiuntivi per milioni di euro, perché se è vero che molto impianti sono efficientati energeticamente, dall’altra parte alcuni sono energivori”.

E continua: “So che ci sono delle comprensibili proteste a riguardo, ma vedo anche che c’è una grande maggioranza di famiglie e società sportive che capiscono che è un’azione necessaria da sopportare”. Inoltre, precisa Mezzacapo, “queste bollette non le paga il Comune, ma il gestore dell’impianto, noi quindi lo mettiamo in condizione di poter ridurre questo costo”. Il tema verrà trattato nel corso della seduta della Consulta dello Sport prevista per giovedì sera.

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