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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Civitella di Romagna

Imprenditore aggredito e rapinato in villa: arriva la condanna per i tre banditi

Per mettere a segno la rapina, i malviventi avevano seguito la vittima per diverso tempo, annotando orari di rientro a casa e modalità di spostamento

Sono stati tutti condannati i responsabili della violenta rapina in abitazione commessa il 10 gennaio dello scorso anno ai danni di un imprenditore di Civitella. Un 28enne ed un 29enne di nazionalità albanese, entrambi già noti alle forze dell'ordine sono stati condannati dal giudice Maurizio Lubrano (pubblico ministero Sara Posa) a 6 anni per concorso in rapina aggravata, lesioni personali aggravate e sequestro di persona, nonché a 2mila euro di multa.

Un altro connazionale di 21 anni, anch'egli già noto alle forze dell'ordine,  è stato condannato a 2 anni di reclusione e 800 euro di multa , con pena sospesa, per ricettazione del rolex rubato alla vittima nel corso della rapina.  Gli imputati sono stati anche condannati al pagamento di una provvisione di 10mila euro a favore della vittima costituitasi parte civile, oltre alle spese processuali. Le difese erano seguite dagli avvocati Alessandro Sintucci, Marco Baldacci, Wilmer Naldi e Roberto Rigoni Stern. A tutelare la parte civile l'avvocato Max Starni.

I primi due erano stati arrestati il 14 febbraio del 2020, a Lignano Sabbiadoro (Udine), dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Forlì, insieme a quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Meldola, con il supporto dei colleghi friulani, dove avevano perpetrato una seconda rapina in abitazione ai danni di un 80enne. In quell’occasione gli arrestati in flagranza di reato erano stati quattro, tutti albanesi tra i 26 e i 30 anni, mentre un italiano, 56enne di Lignano, era stato deferito in stato di libertà per favoreggiamento, per aver dato ospitalità al gruppo criminale.

Oltre all’arresto per la rapina appena commessa, a due di loro, il 28enne e il 20enne, era stato notificato un provvedimento di fermo, emesso dalla procuratore capo di Forlì Maria Teresa Cameli, e dal sostituto Claudio Santangelo perché ritenuti gli autori della rapina di Civitella. Durante la prima rapina, la vittima era stata aggredita da alcuni uomini travisati da mascherine all’interno del giardino di casa, subito dopo essere rientrato in auto e aver staccato l’allarme dell’abitazione. I malviventi, dopo averlo picchiato, minacciato di ucciderlo con un cacciavite alla gola e immobilizzato con nastro isolante, lo avevano derubato di alcuni preziosi (bracciali, anelli e un orologio di valore). L’imprenditore era stato poi chiuso in uno stanzino ancora legato e imbavagliato.

Solo dopo molti tentativi e dopo più di un’ora, la vittima era riuscita a comporre il 112 sul suo cellulare, ancora con le mani legate dietro la schiena, utilizzando un cacciavite tenuto in bocca. Nel corso delle indagini erano emersi i componenti di un gruppo di albanesi residente nel forlivese, frequentatori assidui di diversi locali notturni. Per mettere a segno la rapina, i malviventi avevano seguito la vittima per diverso tempo, annotando orari di rientro a casa e modalità di spostamento. Dopo la condanna, il 29enne rimane in carcere dove si trova sin dal febbraio scorso per la rapina a Lignano, mentre il 28enne, resta in regime di arresti domiciliari. 

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