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Lunedì, 25 Settembre 2023
Cronaca

In aumento i reati sul web, l'allarme: "L'organico della Polizia Postale è di appena cinque unità"

Il Sap, Sindacato Autonomo di Polizia, Segreteria provinciale di Forlì-Cesena, lancia un allarme che riguarda l'organico della Polizia Postale alle prese con la vasta gamma di reati che proliferano sul web

Il Sap, Sindacato Autonomo di Polizia, Segreteria provinciale di Forlì-Cesena, lancia un allarme che riguarda l'organico della Polizia Postale alle prese con la vasta gamma di reati che proliferano sul web.

Argomenta il sindacato: "A quasi un anno dalla introduzione dell’Atto Ordinativo Unico con il quale il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con il fine di ridefinire assetti e organici degli uffici periferici della Polizia di Stato, aveva stabilito per la Sezione della Polizia Postale di Forlì un organico di 12 persone, nulla ancora pare sia stato fatto verso questa direzione. Anzi, per dirla tutta, oggi l’organico della sezione forlivese è addirittura inferiore a quello di un anno fa poiché pensionamenti e trasferimenti mai avvicendati, infatti, ne hanno ridotto l’entità. Con l’organico attuale di appena 5 unità, però, è assolutamente impensabile che la Sezione di Forlì possa fare fronte in maniera efficace puntuale ed approfondita a tutte quelle che sono le condotte di origine criminale che utilizzano la internet come terreno di azione. La rete, lo sappiamo bene, è un ambito di difficile controllo e i criminali ne sfruttano appunto i lati oscuri per compiere reati senza quasi timore di venire scoperti. In questo senso è fondamentale il ruolo che ricopre la Polizia Postale (oggi Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica)".

"Ogni anno - dettaglia il Sap - sono centinaia le denunce raccolte dalla sezione forlivese e numerose le attività di indagine svolte che in molteplici casi hanno portato alla individuazione dei responsabili. Lo stesso ufficio è diventato punto di riferimento per la provincia di tutte le forze dell’ordine che li si rivolgono per la specificità delle materie trattate. Vogliamo solo ricordare che ogni giorno sono decine le persone che si rivolgono a tutti gli uffici delle forze dell’ordine della provincia per denunciare di essere state vittime di reati perpetrati per mezzo o attraverso la rete internet. Oggi però, come sopra già accennato, a seguito di pensionamenti e trasferimenti mai avvicendati, queste denunce rischiano di rimanere inascoltate se non si interviene tempestivamente e massicciamente sull’organico dell’ufficio oggi estremamente ridotto. L’obbiettivo era stato fissato in 12 unità e ci saremmo aspettati in questi anni un progressivo avvicinamento a questo limite. Invece sta accadendo l’esatto contrario! Esprimiamo per questo grandissima preoccupazione per quello che sta avvenendo, perché senza adeguate strutture di contrasto alla criminalità cibernetica la rete rischia davvero di divenire terra di nessuno, ancora più di quello che è oggi, e per questo occorre intervenire celermente per restituire alla Sezione di Forlì una sufficiente operatività. Ci sono colleghi che da tempo hanno chiesto il trasferimento verso la Sezione di Forlì, perché non vengono accontentati? Dopo anni di battaglie condotte contro quello che anni fa era il progetto di chiusura totale di quell’ufficio e dopo che l’atto ordinativo unico ne aveva ristabilito non solo un organico sufficiente ma una piena legittimità all’esistenza, mai ci saremo aspettati di ritrovarci a denunciare gli stessi problemi del passato. Servono innesti i tutti i ruoli affinchè possa crearsi quella grande professionalità richiesta dalla specificità della materia. Professionalità non solo riferita all’ambito giudiziale ed investigativo, ma anche rivolta all’ascolto delle vittime spesso oggetto di reati odiosi quali “sextortion” e “revenge porn” ed al supporto di chi si ritrova implicato in scenari di ricatto e sfruttamento come quelli delle “sex cam” o “romantic cam”. Un’attività complessa, insomma, che oggi non è possibile realizzare a pieno poiché manca personale".

"Il nostro appello viene quindi rivolto, oltre che all’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, alla politica locale e nazionale affinchè si dia completamento ad un progetto fondamentale per la sicurezza dei cittadini della provincia di Forlì-Cesena perché ancora troppe sono le vittime dei reati perpetrati attraverso internet e se non si costituisce un presidio strutturato e saldo tante altre purtroppo ce ne saranno", conclude il sindacato della Polizia di Stato. 

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