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Cronaca

In Cattedrale apertura solenne del nuovo anno pastorale diocesano

Delle linee del nuovo anno pastorale il vescovo ha parlato ai sacerdoti durante la “tre giorni” del clero, che si è svolta dal 18 al 20 settembre in seminario

È stato il vescovo di Forlì-Bertinoro Livio Corazza a presiedere sabato sera in Cattedrale, la celebrazione d’avvio dell’anno pastorale 2018-2019 che ha avuto come tema “Chiamati alla fraternità”. Il presule friulano, entrato ufficialmente a Forlì il 22 aprile scorso, chiede apertamente ai parroci e alle comunità parrocchiali della Diocesi, raggruppate in 27 unità pastorali per un totale di 191.000 abitanti (76.300 famiglie), perché tutti, in particolare gli animatori, educatori, catechisti e collaboratori parrocchiali, partecipino all’evento odierno.

Ogni comunità presente è stata rappresentata dalla croce astile portata da tre parrocchiani. Alla celebrazione hanno partecipato anche i giovani che nell'agosto scorso sono andati in pellegrinaggio a Roma per incontrare il Papa. Delle linee del nuovo anno pastorale il vescovo ha parlato ai sacerdoti durante la “tre giorni” del clero, che si è svolta dal 18 al 20 settembre in seminario: “Dedicheremo questo anno al tema della fraternità per rendere credibile il Vangelo”. Mons. Corazza ha poi evidenziato alcuni aspetti del principio cardine della fraternità: “La nostra unità – dichiara rivolgendosi ai sacerdoti - è un passaggio decisivo per la testimonianza al Vangelo. Dalla gioia sacerdotale si può partire per una doverosa e urgente proposta vocazionale”.

Ma c’è anche la fraternità nelle comunità parrocchiali: “In questi tempi difficili e confusi abbiamo bisogno dello Spirito presente in ogni battezzato. Per questo è necessario lo stile della sinodalità, il discernimento comunitario attraverso i consigli, pastorale ed economico, che sono mani, braccia e piedi della sinodalità. La fraternità delle comunità si esprime pure nella ministerialità laicale, nelle celebrazioni, in particolare l’eucaristia, nel catechismo, meno scolastico più narrativo e in quei momenti in cui la comunità diocesana si stringe attorno al Vescovo, l’apertura dell’anno pastorale, la veglia di Pentecoste, la processione del Corpus Domini, la solennità della Madonna del Fuoco”.

Corazza dà grande importanza anche al rapporto con la società civile: “Ci sono oggi troppe parole di odio e nei cristiani non si coglie la differenza. Non possiamo e non dobbiamo sottovalutarle. Anche rispetto al tema degli abusi sui minori non possiamo più aspettare che succedano o sperare che non succedano, dobbiamo mettere in campo percorsi e persone per difendere la vita dei più piccoli, dentro e oltre la Chiesa”. In definitiva, il vescovo sintetizza in cinque “effe” la sua proposta: fede in Cristo e nel suo Vangelo, formazione permanente, fraternità come cuore e missione della Chiesa, fuori come Chiesa in uscita e futuro. Alle 21, al termine della celebrazione, il gruppo di fedeli si è trasferito alla Barcaccia, davanti ai Musei San Domenico, per assistere al concerto “Geografia musicale” proposto della pastorale giovanile diocesana in collaborazione con Agesci, Azione Cattolica, Unitalsi, Centro di aggregazione Mandalà, Istituto Salesiano Orselli, Sala San Luigi e Rete Adolescenza Forlì.

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