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Giovedì, 18 Aprile 2024
Il conflitto in Ucraina

In fuga dalla guerra, anche l'Aics pronta ad aiutare i profughi ucraini: "Vanno curate terribili ferite interiori"

"Pensiamo soprattutto ai bambini, strappati a familiari, amici e vicini, agli anziani soli, alle donne rimaste sole", afferma Molea

 Sosterremo enti territoriali nei servizi socio-educativi e con supporto legale. Siamo pronti ad aiutare i profughi ucraini, offrendo a prefetture e Comuni tutta la propria esperienza in favore dell’accoglienza, con un pensiero rivolto specialmente alle categorie più deboli come bambini, madri in fuga, anziani e disabili". Ad appellarsi agli enti territoriali è Aics, l’Associazione italiana cultura sport, tra i primi enti di promozione sportiva del Paese, centro di accoglienza e coesione migranti dal 2015. 

"In questi sette anni, abbiamo promosso con sport e cultura l’inclusione dei migranti e la coesione sociale per migliaia di profughi, per lo più giovani, minorenni e famiglie - ricorda il presidente di Aics Bruno Molea, anche membro del Consiglio nazionale del Terzo Settore -: ora che tutta Europa è chiamata a fare la sua parte e che nel nostro Paese stanno facendo ingresso migliaia di profughi ucraini in fuga, siamo pronti a metterci a disposizione offrendo ai vari territori e ai luoghi di accoglienza le nostre competenze".

Dall’assistenza legale alla gestione degli aspetti socio-educativi, dalla progettazione sociale integrata con i Comuni ai percorsi formativi per chi accoglie, Aics – grazie alla sua rete territoriale composta da 140 comitati presenti in tutta Italia – è oggi in grado di offrire supporto a tutti i centri di accoglienza territoriali. “Lanciamo quindi un appello a Comuni e prefetture - chiosa il presidente Molea -. Aics è presente in tutte le province di Italia e in alcuni territori curiamo direttamente la stessa accoglienza".

"Non fermiamoci a offrire ai profughi solo un tetto e un pasto caldo, ma preoccupiamoci di curare le terribili ferite inferte dalla guerra e dalla fuga stessa - conclude Molea -. Pensiamo soprattutto ai bambini, strappati a familiari, amici e vicini, agli anziani soli, alle donne rimaste sole: a tutti loro, attraverso laboratori, attività sportive e sociali e una efficace progettazione sociale siamo in grado di garantire un autentico ritorno alla vita. Aics c’è”.

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