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Cronaca Centro Storico / Via Melchiorre Missirini

In via di demolizione la casa natale di Giovan Battista Morgagni, la protesta: "Servivano garanzie per il patrimonio storico"

Qui, il 25 febbraio 1682 nacque e visse la sua giovinezza Morgagni. A distanza di 341 anni quegli antichi mattoni vengono buttati giù e caricati su un camion

E' in fase di demolizione la casa natale di Giovan Battista Morgagni, uno dei più celebri medici nella storia, a cui è intitolato anche l'ospedale cittadino. In via Missirini, prima traversa di corso Diaz, a pochi passi da piazza Saffi, da lunedì una ruspa ha iniziato ad atterrare l'edificio, da molti anni transennato perché fatiscente. Via Missirini è stata interdetta al transito, con chiusura totale della stretta strada. Qui, il 25 febbraio 1682 nacque e visse la sua giovinezza Morgagni. A distanza di 341 anni quegli antichi mattoni vengono buttati giù e caricati su un camion. L'edificio era già fortemente compromesso. Fino a una decina di anni fa una lapide sulla facciata ricordava il luogo natale di Morgagni, poi venne smontata proprio per il pericolo di crollo in strada.

Morgagni resta nei testi della storia della medicina. In Europa è conosciuto come "Sua maestà anatomica". All'Università di Padova, dove ha insegnato per 60 anni nel Settecento, è inserito nei circuiti turistici dell'ateneo al pari di Galileo Galilei, e tuttora troneggia nell'antica sala destinata alle discussioni delle tesi di laurea il quadro "La Fama scrive il nome di Morgagni nel libro della storia", dove una figura femminile seduta, identificata con l'allegoria della Fama, scrive con uno stilo sulla copertina del libro di storia della medicina il nome "Morgagni", come a dire il suo nome, nel libro di questa disciplina, merita la copertina. A Forlì, invece, sua città natale, si è arrivati alla demolizione della sua casa natale. 

"L'intervento, su una proprietà privata, è regolarmente autorizzato - spiega il vicesindaco con delega all'Urbanistica Daniele Mezzacapo -. Si tratta del primo esempio di intervento reso possibile dalla variante urbanistica del giugno 2021 che rende possibile la demolizione e la ricostruzione di edifici non di pregio in centro storico". La delibera rende possibili tali interventi per circa il 30% del patrimonio immobiliare del cuore della città, quello più compromesso e di minor pregio. Viene resa possibile anche la demolizione della facciata sulla strada, ma le condizioni sono che la ricostruzione ex-novo abbia il vincolo del mantenimento della sagoma (quindi dimensioni, forma e altezza) e la ricostruzione della facciata stradale identica a quella demolita, così ottenendo il miglioramento sismico e un maggior comfort delle abitazioni. "E' una prescrizione che vale anche per questo edificio", assicura Mezzacapo.

L'edificio, va detto, era da tempo transennato e pericolante, difficile pensare che si potesse recuperare se non con un intervento edile molto costoso. "Quello che viene realizzato è un intervento positivo per il centro storico - aggiunge Mezzacapo -, con il recupero di un edificio fatiscente che si trovava a quattro passi da piazza Saffi. Verranno realizzate abitazioni di pregio e ci sono tutti i vincoli previsti dalla variante urbanistica del 2021".

Ma nel mondo della cultura forlivese già si sollevano le prime perplessità. "Non ho dubbi che l'intervento sia più che legittimo - spiega per esempio lo storico Gabriele Zelli -. D'altra parte parliamo di un edificio costruito all'epoca con materiali poveri e disabitato da decenni, per cui non si pretende di sicuro un restauro scientifico come se fosse un palazzo nobiliare. Il problema, però, è che in questa città questi interventi sul patrimonio che ha valenza storica non vengono comunicati, non vengono discussi con la cittadinanza, come è successo per gli orti di via Curte. Sarebbe stato difficile presentare l'intervento, spiegando cosa si intende fare? Quali garanzie si danno per la conservazione degli aspetti storici? Per esempio, so che la lapide che ricordava la nascita di Morgagni venne smontata perché pericolante e riposta all'interno. E' stata salvata prima dei lavori di demolizione o si trova tra le macerie?".

Zelli tradizionamente organizza visite guidate serali, in estate, nei luoghi storici della città e la casa di Morgagni era una delle tappe. "Abbiamo anche realizzato una guida, dove la casa natale di Morgagni è inclusa", spiega. La richiesta è che il Comune, in sede di autorizzazione edilizia, avesse messo delle prescrizioni aggiuntive come garanzia di tutela della memoria storica del luogo. "Un simile intervento non può interessare solo il privato proprietario dell'immobile e i vicini che devono tutelare i loro muri addossati, ma doveva coinvolgere tutta la città", conclude Zelli.

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