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Cronaca

Inaugurato ufficialmente l'aeroporto: "Tra 5 anni ricadute per 100 milioni e 1.500 posti di lavoro"

“Vi siete appropriati del vostro futuro come comunità locale”, è il commento che arriva dal ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, collegata in videoconferenza all'inaugurazione

L'aeroporto di Forlì “Luigi Ridolfi” riparte, dopo 7 anni e mezzo di stop. E alle spalle ci sono innumerevoli traversie, dalle guerre commerciali e politiche con gli scali vicini al fallimento delle due precedenti società di gestione, dalle speranze riposte malamente nell'imprenditore americano Robert Halcombe fino all'ultima incognita - questa più che mai attuale - della mannaia sul traffico aereo dovuta al Covid. “Vi siete appropriati del vostro futuro come comunità locale”, è il commento che arriva dal ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, collegata in videoconferenza all'inaugurazione ufficiale dello scalo avvenuta giovedì mattina nell'aerostazione di via Seganti. Ieri, mercoledì, il ritorno alla piena operatività. “Il ministero è a fianco degli operatori aeroportuali in questo momento difficile”, conclude l'esponente del Governo, pochi minuti prima del taglio del nastro ufficiale.

Aeroporto, il taglio del nastro ufficiale

Ricadute per 100 milioni e 1.500 posti di lavoro

Dunque il Ridolfi riparte. Ci saranno 4 compagnie nella sua prima fase: dal 1 dicembre Air Dolomiti (Gruppo Lufthansa) con il volo per Monaco di Baviera e poi Lumiwings, Air Horizont e Ego Airways. Prima dell'aggravamento della situazione della pandemia da Coronavirus si stimava che a dicembre ci sarebbero stati 5-7 voli al giorno, ma ora c'è maggiore cautela nel indicare date esatte di partenza dei nuovi servizi. Finora sono stati investiti 10 milioni di euro di capitali privati, ad opera della compagine sociale guidata principalmente dagli imprenditori Giuseppe Silvestrini e Ettore Sansavini. “Ci hanno definito visionari ed eccessivamente temerari, ma eccoci qui”, commenta il Ettore Sansavini, vice-presidente della società di gestione FA Srl. Il patron del gruppo della sanità Gvm indica anche i numeri delle potenziali ricadute sul territorio: “Nel 2025 benefici per oltre 100 milioni di euro e 1.500 unità di occupazione indotta”. E Le persone che ieri sono state chiamate visionarie e temerarie, oggi, nella definizione del presidente di FA Srl Giuseppe Silvestrini sono “imprenditori che come me hanno subito l'innamoramento con l'aeroporto”, oppure, come li ha definiti il presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi Roberto Pinza “imprenditori veri, che hanno investito a loro rischio quando ancora non c'era il quadro giuridico per aprire”, mentre nei “precedenti tentativi evidentemente non c'erano le persone giuste”.

Silvestrini e Sansavini, i due imprenditori che hanno preso in mano lo scalo

“Enav estenda il servizio dalle 6 alle 24”

E se lo scalo torna ufficialmente sui radar, dopo essere stato fino a pochi anni fa addirittura depennato dall'elenco ufficiale degli scali di rilevanza nazionale, non mancano ovviamente ulteriori tasselli da aggiungere. La prima priorità la indica il presidente Giuseppe Silvestrini: “Ringraziamo Enav (l'ente nazionale dell'assistenza al volo, che controlla lo spazio aereo italiano, ndr) per aver mantenuto in tutti questi anni il servizio della torre di controllo, ora speriamo che ci sia al più presto un ampliamento almeno alla fascia oraria 6-24”. Quindi la seconda priorità: “Attivare al più presto la strumentazione, già presente in aeroporto, per permettere decolli dal versante sud-est (lato Bertinoro, ndr) e ridurre così il sorvolo sulla città di Forlì”. La cosiddetta “inversione della pista” dovrebbe essere, spiegano da FA Srl, ormai solo una questione tecnica, che non prevede alcun investimento ulteriore.

VIDEO - Il sindaco: "Fare di Forlì la Cardiff del Mediterraneo"
VIDEO - Le priorità dei due patron dell'aeroporto

La Regione mette sul piatto 12 milioni di euro

Alessio Quaranta, direttore generale dell'Enac (Ente nazionale aviazione civile, ndr) parla di Forlì come “un caso di scuola”. E spiega: “In 25 anni di attività in questo settore è la prima volta che vedo istituzioni locali e nazionali unite per 7 anni, quale che sia il loro colore politico e i cambi di colore, per raggiungere l'obiettivo. Qui può sembrare scontato, ma altrove non lo è. E quando pubblico e privato cooperano i risultati arrivano”. E tra le istituzioni presenti all'inaugurazione spicca anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, che parla di 12 milioni di euro della Regione disponibili per l'investimento nelle infrastrutture dell'aeroporto. “Abbiamo consegnato 12 milioni di euro a Parma per l’allungamento della pista- spiega Bonaccini- e vogliamo confermare anche per Forlì la stessa cifra. Si tratta di un investimento necessario per uno scalo che si prende oggi una bella quota di rischio, in un momento che suggerirebbe il contrario. Ma questa è l'Emilia-Romagna, la forza della nostra terra, altrimenti non potremmo competere con altri territori e garantire un’alta qualità di vita. Ringrazio quindi chi fa un investimento così straordinario in momento così difficile- chiude il presidente-, gli imprenditori che ci mettono la faccia. Vi siamo grati, se l’aeroporto Ridolfi avrà una prospettiva sarà infatti un bene per tutta l'Emilia-Romagna”.

I commenti politici: "Ora costruire l'offerta turistica"

Cosa vorrebbero fare Silvestrini e Sansavini con quel gruzzolo promesso dalla Regione? “L'allungamento della pista fino a tremila metri, una pista di rilievo internazionale, e l'ampliamento dell'aerostazione, che attualmente è piccola e non permette appieno le attività commerciali, che è ciò che sostiene un aeroporto”, spiegano presidente e vice-presidente. Attualmente lo scalo può ospitare dalle 5 alle 8 attività commerciali. A mettere l'accento sull'unicità dell'aeroporto forlivese, vale a dire la presenza di un grande polo formativo e tecnologico intorno alla struttura è il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini: "Questo non è l'aeroporto di Forlì, ma della Romagna. E' il centro di un grande polo tecnologico che può far diventare Forlì la Cardiff del Mediterraneo", tracciando un parallelo con la città inglese che nel tempo è diventata un polo specializzato nella manutenzione aerea e nella formazione tecnica nel campo aeronautico. D'altra parte, conclude Quaranta, non è un caso che per un assegno di ricerca da 50mila euro di Enac "abbiano recentemente vinto dei giovani che hanno studiato a Forlì".

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