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Cronaca

Non la ferma il Covid, non la ferma la guerra: Forlì arriva alla 17° grande mostra e scandaglia il mistero della Maddalena

Prende avvio anche quest'anno, con gli oltre 200 capolavori allestiti per la mostra su Maria Maddalena, la grande mostra negli spazi espositivi tra San Domenico e San Giacomo

Forlì arriva al suo principale appuntamento culturale, l'inaugurazione della grande mostra al San Domenico. Si tratta delle 17° volta che le sale del museo forlivese ospitano le mostre temporanee organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi, con opere che provengono da tutta Europa. Ed è così anche quest'anno, con gli oltre 200 capolavori allestiti per la mostra su Maria Maddalena negli spazi espositivi tra San Domenico e San Giacomo.

Chi era davvero la Maddalena? A lei l’arte, la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere e di eventi. Straordinaria è la ricchezza di immagini generate dal personaggio Maddalena in pittura e in scultura, che hanno dato vita a capolavori che segnano la storia dell’arte stessa e i suoi sviluppi, da Giotto a Caravaggio, da Botticelli a Tiziano, da Donatello a Crivelli a Signorelli, da Tintoretto a Rubens, da Canova ad Hayez, da Guttuso a Melotti, solo per citarne alcuni. Proprio attraverso alcune delle più preziose e affascinanti opere d’arte a lei dedicate, l’esposizione ospitata ai Musei San Domenico di Forlì -  da domenica 27 marzo al 10 luglio - intende indagare il mistero irrisolto di una donna che ancora inquieta e affascina.

Mostra 2022 sulla Maddalena

Anche quest'anno allestire un evento culturale di alto livello non è stato facile, lo ricorda il presidente della Fondazione Maurizio Gardini: “Si rinnova una magia avviata 17 anni fa, che grazie al sostegno di Comune e Regione ha fatto di Forlì una città di cultura, che attira turisti da tutta Italia per le sue grandi mostre”. La mostra, per Gardini, deve essere anche un messaggio di speranza: “La speranza che si vada verso una stagione di normalità. I venti di guerra in Europa ci hanno tolto anche dei pezzi importanti che sarebbero dovuti arrivare a Forlì. Riproporre una grande mostra dopo che si è creata questa situazione di pericolo per l'Europa con la guerra, e dopo il Covid, deve essere motivo di fiducia e speranza per il nostro territorio. Abbiamo grandi aspettative”. 

Apre la mostra "Maddalena"

A ricordare la posizione raggiunta dalla città nel panorama culturale è il sindaco Gian Luca Zattini che spiega che “la bellezza della nostre mostre è che si fanno sempre e comunque, perfino nell'anno peggiore del Covid, quando era un problema anche solo alzare il telefono. Ci interfacciamo con i grandi musei del mondo, con mostre che ci portano nel circuito della grande cultura”. L'assessore regionale Mauro Felicori si spinge oltre, augurandosi per Forlì di arrivare “ad un'idea totale di mostra, che comprenda anche la scrittura, la poesia, la filosofia: una mostra totalmente immersiva nel pensiero. Questo mi viene in mente vedendo il pensiero forte che sta dietro la ricerca di queste opere, le mostre di Forlì hanno una radice teologica e filosofica, non sono di arte”.

VIDEO - L'inaugurazione della grande mostra

A sintetizzare i capisaldi della nuova mostra dedicati alla figura della Maddalena è il direttore delle grandi mostre forlivesi Gianfranco Brunelli: “Nell'esposizione vediamo i mille volti che abbiamo dato a Maddalena nella storia, in ogni epoca. Sono alla fine i nostri volti. Equivocata nella storia del cristianesimo, nella storia dell'arte è stato un felice equivoco da cui sono nate grandi opere d'arte. Nella mostra torniamo, per quanto possibile, all'immagini storica di questa donna, presente nel momento fondamentale della morte e resurrezione di Gesù”. 

L’esposizione

La mostra, a cura di Cristina Acidini, Paola Refice, Fernando Mazzocca, suddivide in undici sezioni circa duecento opere tra le più significative dal III secolo d.C. al Novecento, in un percorso espositivo che ricomprende pittura, scultura, miniature, arazzi, argenti e opere grafiche e che si snoda attraverso i più grandi nomi di ogni epoca. Ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì e i Musei San Domenico, la mostra si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci e della direzione generale di Gianfranco Brunelli. 

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