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Cronaca Portico e San Benedetto

Incendio di Pasquetta nel Parco delle Foreste Casentinesi, rilievi speciali conclusi: "Matrice colposa"

Nel Parco nazionale è sempre vietata l’accensione di fuochi all’aperto. Le eccezioni sono regolamentate da specifiche prescrizioni ed autorizzazioni

Lingue di fuoco che hanno mandato in fumo circa sette ettari di vegetazione. Continuano le indagini dei Carabinieri Forestali per chiarire le cause dell'incendio che ha interessato nel lunedì di Pasquetta il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi in località Valvetole, nei pressi di San Benedetto in Alpe. Un rogo che ha suscitato sconcerto e preoccupazione e che ha richiesto anche l'intervento di un elicottero dei Vigili del Fuoco e di due Canadair per circoscrivere l'estensione delle fiamme.

L'INCENDIO - L'intervento dei Vigili del Fuoco - Video, le immagini delle operazioni di volo

I rilievi d’istituto hanno consentito di determinare l’esatta portata dell’evento. I Carabinieri forestali della sorveglianza del Parco nazionale, come da compito istituzionale, hanno provveduto a perimetrare la superficie incendiata, rilevando che l’evento ha interessato un’area molto inferiore a quella inizialmente temuta: ha infatti coinvolto una superficie effettiva di sette ettari, mentre inizialmente l'ipotesi era di un fronte di oltre 15 ettari.

Circa i danni provocati e la causa il sopralluogo ha evidenziato che, per fortuna, le fiamme si sono sviluppate velocemente, ma a bassa intensità, alimentate solo dallo strato di erba e foglie secche, senza interessare gli arbusti e, soprattutto, i fusti e le chiome delle piante. In sostanza, al riprendere della stagione vegetativa, il ricaccio delle nuove erbe e la foliazione sarà sufficiente a non far percepire gli effetti del  passaggio del fuoco. Inoltre la ridotta quantità di calore sviluppata consente di essere certi che i danni biologici siano veramente modesti.

Circa le cause, infine, è in corso di applicazione da parte dei Carabinieri forestali il protocollo Mef, “metodo delle evidenze fisiche”. Si tratta di un sistema utilizzato dal personale addestrato allo scopo, che consente di arrivare ad ipotesi oggettive sulle origini degli incendi. Nel caso le indagini si stanno orientando sulla matrice colposa o accidentale dell’evento. Nel Parco nazionale è sempre vietata l’accensione di fuochi all’aperto. Le eccezioni sono regolamentate da specifiche prescrizioni ed autorizzazioni.

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