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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Voto all'unanimità in Consiglio: "L'inceneritore ex Mengozzi lavori sulla combustione per ridurre le emissioni inquinanti"

Passa all'unanimità, con i voti favorevoli della maggioranza di centro-destra e delle opposizioni di centro-sinistra e del M5S la mozione che chiede di migliorare il funzionamento dell'inceneritore di rifiuti sanitari ex Mengozzi

Passa all'unanimità, con i voti favorevoli della maggioranza di centro-destra e delle opposizioni di centro-sinistra e del M5S la mozione che chiede di migliorare il funzionamento dell'inceneritore di rifiuti sanitari ex Mengozzi, ora di proprietà di Essere Spa. Nello specifico una mozione, approvata in Consiglio Comunale e diretta all'ente regionale che sorveglia sugli impianti inquinanti, Arpae, chiede nello specifico di non interrompere il progetto sperimentale di miglioramento dei sistemi di trattamento dei fumi dell'inceneritore di via Zotti, come invece indicato dall'azienda stessa. Il tema è stato portato all'attenzione del Consiglio dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Eros Brunelli e Franco Bagnara e approvato poi da tutti i partiti presenti nella seduta di lunedì pomeriggio.

Già nel 2016 erano state approvate importanti modifiche all’impianto di incenerimento di rifiuti sanitari, autorizzato per 32mila tonnellate all'anno, che si trova a Coriano proprio a fianco dell'altro inceneritore cittadino, quello di Hera. Le modifiche hanno riguardato il trattamento fumi e hanno comportato una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Quel lavoro di miglioramento degli impianti, per il Consiglio comunale, dunque deve andare avanti. Spiega il testo di  Bagnara e Brunelli: "Essere S.p.A. nella riunione del 17/02/2022, per quanto riguarda la possibilità di proseguire la sperimentazione relativa all’applicazione dell’algoritmo di controllo del processo di combustione, non ha confermato la propria disponibilità, e pertanto la decisione viene rimandata alla prossima seduta, da tenersi entro la fine dell’estate 2022”. 

Il tutto nasce da un tavolo tecnico-scientifico istitutito nel 2016 dalla Regione, per la durata di due anni, su pressione degli gruppi ambientalisti e del Comune di Forlì che ha portato allo sviluppo dell’ "algoritmo per il controllo di parametri di residenza dei fumi nella camera post combustione”. Tuttavia, lo stesso tavolo tecnico-scientifico aveva rimarcato che "sarà possibile far seguire  lo studio di un ulteriore strumento costituito dall’algoritmo di calcolo delle portate dei fumi, di cui già il Dicam (il Dipartimento di Ingegneria Civile dell'Università di Bologna) ha prospettato lo sviluppo”. “Il gestore è chiamato a operare in una logica di miglioramento continuo e ottimizzazione delle performance ambientali per la sostenibilità dei processi produttivi”, ricordano gli stessi tecnici.

Il Consiglio comunale ha quindi deciso di chiedere formalmente e all'unanimità ad Arpae che proceda anche la nuova fase di messa a punto del secondo algoritmo, che ha l'obiettivo di migliorare il tasso di inquinamento dei fumi emessi dall'inceneritore. 

Ha ripercorso la storia delle lotte ambientali sull'inceneritore ex Mengozzi la consigliera Pd Loretta Prati, secondo cui "questa mozione non è altro che la prosecuzione di un lavoro iniziato nel 2004 dalle associazioni ambientaliste, i cittadini e dal Comune, quando Mengozzi chiese di aumentare la portata oraria dell'impianto. Gli ambientalisti chiesero che fosse necessario una verifica puntuale del funzionamento di quell'inceneritore, fu una battaglia molto vissuta dai cittadini". Per questo gli stessi ambientalisti "chiesero nel 2016 alla Regione, nel passaggio delle competenze di Arpa provinciale ad Arpae regionale, di  valutare in modo più approfondito l'autorizzazione, facendo così nascere il tavolo tecnico scientifico".

Il lavoro dei tecnici, per Prati, "ha portato ad un'indagine approfondita, conducendo all'algoritmo di controllo del processo di combustione, che è un pezzo fondamentale per migliorare il corretto funzionamento dell'impianto. Non c'è stata disponibilità dell'azienda di continuare la sperimentazione sull'algoritmo, ma al tavolo del comitato tecnico permanente il Comune deve portare la richiesta di proseguire". Per Prati si tratta di "un ulteriore controllo sulla funzionalità di un'industria inquinante del territorio, per ottenere un funzionamento migliorativo utilizzando le nuove tecnologie degli ultimi anni".

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