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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Inchiesta per disastro colposo, completati gli esami sulle 6 vittime in provincia: come sono morti

La Procura della Repubblica di Forlì ha rilasciato i 6 nulla osta che permettono la restituzione alle famiglie dei corpi delle 6 vittime dell'alluvione nella provincia di Forlì-Cesena

La Procura della Repubblica di Forlì ha rilasciato i 6 nulla osta che permettono la restituzione alle famiglie dei corpi delle 6 vittime dell'alluvione nella provincia di Forlì-Cesena. Le salme erano state trattenute per motivi giudiziari, in particolare per eseguire autopsia e ricognizioni cadaveriche, al fine di documentare le cause di morte, atto necessario nel fascicolo contro ignoti che ipotizza i reati di omicidio colposo e disastro colposo.

L'avvio di un'indagine – data la presenza di 6 decessi – è un atto dovuto da parte dell'ufficio inquirente. Con la restituzione dei corpi sarà così possibile, a distanza di circa una settimana dalle morti, permettere le esequie e i riti funebri. In totale nell'alluvione sono morte 13 persone (altre 6 in provincia di Ravenna e 1 in provincia di Bologna).

Nel caso dei tre deceduti di Forlì la Procura ha ritenuto sufficiente l'esame dell'ispezione cadaverica per confermare la morte per annegamento. Si tratta di Vittorio Tozzi, 67 anni,  morto martedì 16 sera di via Firenze 45. L'uomo si trovava al piano terra di un'abitazione per recuperare degli animali, mentre la moglie lo attendeva al piano superiore. E' stata la donna a gridare aiuto dal balcone di casa, attirando le attenzioni dei soccorritori che si sono precipitati sul posto. Ma per l'uomo non c'era stato nulla da fare, travolto dall'ondata di acqua. 

Sono stati rinvenuti il giorno dopo, sempre a Forlì, Franco Prati, 64 anni, e di Adriana Mazzoli, 53 anni. I cadaveri di marito e moglie sono stati trovati all'interno della loro casa di via Padulli 26, probabilmente allagata in pochi istanti dalla grande massa d'acqua che si riversava dal Montone, il cui argine è lì vicino, in una strada che è un poco più bassa rispetto alla via Emilia, di cui è traversa.

L'altra coppia che ha trovato la morte nel territorio della provincia è quella formata da Marinella Maraldi (all'anagrafe Palma Maraldi), 69 anni, e Sauro Manuzzi, 73 anni. A Ronta, in via Masiera II i due erano ancora intenti, martedì pomeriggio, a lavorare nel capannone della loro azienda agricola Manuzzi, in cui da una vita producevano e confezionavano le erbe officinali e fiori per la pasticceria. Avvisati dalla figlia della rottura degli argini a Cesena, non hanno fatto in tempo a mettersi in salvo.

Marinella è scivolata ed è caduta nell'acqua e la corrente, che era molto forte l'ha trascinata via. Il suo corpo è stato poi ritrovato a circa 20 chilometri di distanza, sulla spiaggia di Zadina di  Cesenatico. Sauro ha provato nella disperazione a cercarla, annaspando nell'acqua ma non ce l'ha fatta e dallo sforzo ha perso il fiato. Si è accasciato su un piccolo promontorio. Soccorso da personale equipaggiato, è deceduto intorno alle 23. Per Marinella e Sauro, la Procura ha disposto l'esame più approfondito dell'autopsia, che è stato già eseguito nei giorni scorsi. 

Autopsia già eseguita anche per l'altro deceduto cesenate, il sesto in provincia. Si tratta di Riccardo Soldati, morto in via Casale, sulle prime colline cesenati nei pressi di Calisese. L'uomo era in casa con la moglie ed era uscito nel giardino proprio quando è scesa da monte una grande quantità di detriti e fango, investendolo e uccidendolo sotto il peso dello smottamento. 

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