Inchiesta Re Nero, condanne ridotte in Appello. Assolto Vincenzo Dell'Aquila
A distanza di circa due anni e mezzo dalla sentenza di primo grado a Forlì e a ben 12 anni dall'inchiesta giudiziaria in ambito bancario che correva sull'asse Forlì-San Marino, arriva la sentenza d'appello del Tribunale di Bologna
A distanza di circa due anni e mezzo dalla sentenza di primo grado a Forlì e a ben 12 anni dall'inchiesta giudiziaria in ambito bancario che correva sull'asse Forlì-San Marino, arriva la sentenza d'appello del Tribunale di Bologna. Le condanne sono state rimodulate e nel caso di un volto noto a Forlì, quello di Vincenzo Dell'Aquila, è stata emessa l'assoluzione per un capo di accusa residuo. L'inchiesta vide diverse ordinanze di custodia cautelare e portava il nome di “Re Nero”, un’inchiesta molto articolata, coordinata dall'allora pm Fabio Di Vizio, riguardante un giro di riciclaggio di denaro che si trasferiva tra Forlì e San Marino, in particolare con il coinvolgimento degli istituti di credito Asset, sul Titano, e la banca forlivese Banca di Credito e Risparmio di Romagna. Al processo erano parti civili la Banca d'Italia e l'Agenzia delle Entrate.
Mercoledì è stata emessa la sentenza della Corte d'Appello di Bologna, che ha portato a ridurre le condanne inflitte nel primo grado: Stefano Ercolani, all’epoca presidente della Asset, è stato condannato in Appello a 6 anni e 5 mesi; per Barbara Tabarrini, all’epoca direttore generale dell’Asset la pena è stata fissata a 5 anni. Condanne, poi a 2 anni e 4 mesi per Valerio Abbondanza, 2 anni e 4 mesi per Corrado Albini, 2 anni a Cristian Cicchetti, 1 anno e 6 mesi a Daniele Santarossa e 1 anni e 4 mesi per Alessandro Cervesato. Situazione più netta, appunto per Vincenzo Dell'Aquila che viene assolto perchè il fatto non sussiste.