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Inchiesta su caporalato e sub-appalti, Pompignoli: "Sospendere ogni affidamento alla Cooperativa del Bidente"

“Valutare la sospensione di ogni tipo di affidamento della Regione alla Cooperativa Agricola del Bidente in attesa della conclusione degli accertamenti degli organi competenti”. È questa la richiesta contenuta nell'interrogazione

“Valutare la sospensione di ogni tipo di affidamento della Regione alla Cooperativa Agricola del Bidente in attesa della conclusione degli accertamenti degli organi competenti”. È questa la richiesta contenuta nell'interrogazione con carattere di urgenza del consigliere regionale e Presidente della Commissione Bilancio, Massimiliano Pompignoli, depositata in questi giorni all’attenzione dell’assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla.

“Recenti notizie di cronaca locale – ricorda il consigliere regionale Pompignoli – hanno infatti reso noto che la Cooperativa del Bidente avrebbe subappaltato lavori ad altre cooperative senza la preventiva autorizzazione di Intercent-er, l’Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici,  per svolgere correttamente le operazioni di bonifica di influenza aviaria.  Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, dall’appalto di quasi 5 milioni affidato dalla Regione Emilia – Romagna, tramite l’agenzia Intercent-ER, oltre 2 milioni di soldi pubblici sarebbero stati indebitamente concessi in subappalto ad altre cooperative favorendo, di fatto, l’utilizzo del caporalato”.

Il riferimento di Pompignoli è a un'indagine della Procura e della Guardia di Finanza di Ferrara su un appalto da 5 milioni di euro destinati alle attività di emergenza per far fronte a un focolaio di influenza aviaria in uno stabilimento agricolo per la produzione delle uova a Codigoro nell'ottobre del 2017, che portò alla soppressione di circa 800mila capi. L'indagine coinvolge la Cooperativa del Bidente e vede in tutto sei richieste di rinvio a giudizio firmate dal pm Andrea Maggioni. L'inchiesta prese avvio da un incidente stradale mortale, sull'autostrada vicino a Ferrara, coinvolto un pulmimo con 12 persone a bordo, di cui una morì. Emerse che erano addetti che stavano andando a lavorare a Codigoro per il focolaio di aviaria, ma non erano presenti nel registro dello stabilimento. Salendo a ritroso sarebber quindi emersa il presunto utilizzo irregolare di manodopera a bassissimo prezzo e una gestione ritenuta non corretta dell'appalto pubblico dal punto di vista dei sub-appalti, nei quali spesso si annida il fenomeno del caporalato.

“Questo episodio conferma la necessità di tenere alta la guardia, anche nelle nostre vallate, contro il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento delle persone più fragili. La legge regionale 18 del 2 ottobre 2016, 'Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili' ci impone di promuovere la cultura della legalità e il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici non solo a parole, ma con i fatti. Ciò deve valere sempre, in ogni segmento produttivo della nostra società, affinché non si manifestino pericolose zone d’ombra a discapito della manodopera più debole”, sempre Pompignoli.

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